Roberto Baldoni (Cis-Sapienza) all'Adnkronos: "Situazione allarmante. Può sfociare in pericolosi furti di identità". Oggi il primo Rapporto sulla Sicurezza Informatica nella pubblica amministrazione
Nella pubblica amministrazione sono i "Comuni, le Asl e gli ospedali i più vulnerabili nel nostro Paese agli attacchi informatici" e si tratta di "una situazione abbastanza allarmante, perchè prendere illegalmente dati da questi enti pubblici significa prendere informazioni sulle persone, fino a sfociare in veri e propri furti di identità". E' Roberto Baldoni, Direttore del Cis-Sapienza, il Centro di Ricerca di Cyber Intelligence e Information Security, a tracciare lo scenario, anticipando all'Adnkronos alcuni dei risultati del Primo Rapporto sulla Sicurezza Informatica nella Pubblica Amministrazione che sarà presentato oggi a Roma, nella sede della Sapienza.
La situazione migliora "al Nord rispetto al Sud, mentre al Centro diventa più critica, ma -avverte Baldoni- non c'è un distacco geografico evidente perchè il problema è comunque diffuso sul territorio italiano nella sua interezza". "Il campione preso in considerazione -evidenzia- è pari al 25% delle Asl e al 4,5% degli ospedali pubblici, un numero significativo".
"Quello che emerge -continua l'esperto di sicurezza informatica- è che nel nostro Paese serve una razionalizzazione dei centri di Information Technology (It). Ora abbiamo addirittura oltre cinquemila centri di spesa sull'It, dal Comune più grande al più piccolo, centri che acquistano pc, server o dispositivi che si connettono ad internet. Sono troppi. Come si fa a protegge tutti questi dati così dispersi sul territorio ?".
Inoltre, riferisce ancora Baldoni, "gli esperti di sicurezza informatica sono davvero pochi e quelli che ci sono nel nostro Paese finiscono con il seguire il mercato, non restano certo nella pubblica amministrazione. Ed è anche questo un problema enorme".
Il Rapporto ha preso in esame 213 pubbliche amministrazioni del nostro Paese, t ra cui tutte le Regioni, 42 pubbliche amministrazioni centrali, come l'Inps ed i ministeri. L'analisi ha affrontato sia i sistemi utilizzati per la protezione dei dati che l'organizzazione di sicurezza interna.
Il focus è stato acceso anche sul numero di cyberattack registrati nel corso dell'ultimo anno nella Pa italiana. Sotto la lente degli esperti del Cis, in collaborazione con esperti dell'Agid, sono passati l'80% dei capoluoghi di provincia. Il Rapporto è il primo che fotografa la situazione della cybersecurity in Italia nella Pa con una mole di dati mai pubblicata prima.