“Incontro i manager perché sono convinto che la politica commetterebbe un errore se non si avvalesse delle competenze di chi gestisce aziende grandi e piccole e sa far funzionare la macchina della pubblica amministrazione”. Lo ha detto Giorgio Gori, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia, durante un incontro pubblico organizzato a Milano dalla Cida, la Confederazione dei dirigenti e delle alte professionalità pubbliche e private.
“Conosco bene il mondo manageriale, da cui provengo -ha affermato Gori- e so quale contributo di professionalità, idee e capacità progettuale può dare a chi gestisce la cosa pubblica. Condivido, quindi, la scelta di Cida di proporre occasioni di conoscenza e di confronto. Occasioni nelle quali ritengo che la politica debba anche dimostrare di saper ascoltare le proposte provenienti da una realtà che è un vero e proprio ‘concentrato’ di competenze e capacità”.
“La Cida -ha sottolineato il presidente nazionale, Giorgio Ambrogioni- con oggi ha aperto una fase nuova del suo modo di fare rappresentanza. Una fase più impegnativa ma fortemente voluta dai nostri iscritti e dai nostri associati. Abbiamo deciso di ‘fare politica’, ovvero di confrontarci con i candidati politici nazionali e locali, sulle cose concrete da fare, sulle idee e sui progetti".
"Cida -ha chiarito- è, e resta apartitica, ma non vogliamo sottrarci per responsabilità e senso di appartenenza allo Stato, a svolgere un ruolo pro-attivo in un momento nevralgico per la vita del Paese. La prossima campagna elettorale nazionale e gli appuntamenti elettorali più significativi a livello locale, saranno banchi di prova per noi manager, per le nostre proposte e per le nostre analisi su ‘cosa fare’. Ma lo saranno soprattutto per la politica e i suoi rappresentanti, chiamati a prendere impegni sui quali saranno poi valutati e giudicati”.
“Il dialogo con la politica è naturale per i manager -ha spiegato Franco Del Vecchio, segretario di Cida Lombardia- perché quotidianamente impegnati a costruire e generare valore. Questa loro attitudine, oggi più che mai, deve servire come supporto alla politica per una buona gestione della cosa pubblica, per colmare i gap che ancora ci separano dalle econome più avanzate e, soprattutto, per ridare fiducia al Paese”.