"I risultati sul calo dell’affluenza è segno dell’ulteriore disaffezione dei cittadini nei confronti di una politica che dovrebbe recuperare il rapporto con i cittadini e questo è possibile ritornando ad essere presenti costantemente sul territorio". Lo dice a Labitalia il segretario generale della Uil Fpl, Michelangelo Librandi. "A chi sino ad oggi ha attaccato il sindacato, voglio solo puntualizzare, senza polemica, -aggiunge- l’altissima partecipazione al voto di milioni di lavoratori, circa l’80% degli aventi diritto alle elezioni del 2015 delle RSU dei comparti delle Funzioni centrali, Funzioni locali e Sanità, ben lontana da quella che ha caratterizzato in questi anni le elezioni politiche e amministrative".
"Adesso occorre cambiare direzione, -spiega il leader sindacale- per questo è quanto mai opportuno, da parte delle nuove amministrazioni locali riaprire un serio confronto con le organizzazioni sindacali per trovare soluzioni che permettano di razionalizzare le spese e recuperare gli sprechi, e valorizzare il personale del comparto al fine di ottimizzare i servizi resi ai cittadini. In parole povere la politica deve ritornare alla sua funzione di equilibratore della coesione sociale smettendola con i tagli costanti dei servizi pubblici".
"Ma tutto questo deve partire a livello nazionale con il rinnovo dei contratti per oltre tre milioni di lavoratori del Pubblico Impiego, bloccato da oltre 8 anni, con l’avvio della discussione all’Aran, attraverso l’atto di indirizzo, per mettere in pratica i principi normativi ed economici fissati nell’intesa firmata lo scorso 30 novembre e ridare alla contrattazione, in particolare quella decentrata, il suo ruolo naturale per le materie riguardanti l’organizzazione del lavoro", conclude.