L'Industria 4.0 non cambia solo i paradigmi della produzione industriale. La Quarta rivoluzione in atto nelle industrie sta modificando anche i profili professionali del lavoratori, tanto che nelle aziende crescono i 'lavoratori imprenditivi 4.0' con caratteristiche più vicine al lavoro autonomo. Non solo. Con l'approdo nelle fabbriche del digitale, di robot e macchine sempre più autonomi, le due categorie classiche 'manuale' e 'intellettuale' perdono di valore e si stanno consolidando ben 5 nuovi profili professionali. Insomma, nell'era 4.0, i lavoratori, in virtù del modo di operare e delle strumentazioni che utilizzano, sono portati a prendere decisioni autonome, a intervenire risolvendo problemi.
Ecco allora che abbiamo a che fare con 'lavoratori imprenditivi' e che 'partecipano' alle decisioni più di quanto non si ritenga alla vita della propria impresa. La prevalenza dei lavoratori, inoltre, è composta da chi svolge mansioni dove può prendere decisioni autonome (54,5%), l’impegno è soprattutto mentale (65,4%) e opera in team o comunque in relazione con altri colleghi (53,9%), utilizzando livelli di strumentazione tecnologica elevata (65,8%). A delineare il cambio di rotta è la terza rilevazione del Mol-Monitor sul Lavoro realizzato da Community Media Research per Federmeccanica e presentata oggi a Roma dal presidente della Federazione, Fabio Storchi, alla presenza del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Guardando ai lavoratori della metalmeccanica, l’esito complessivo dell'analisi rileva dati leggermente inferiori, ma, avverte la ricerca di Federmeccanica, s’innesta nel medesimo solco. Poco più della metà dei lavoratori del settore svolge infatti mansioni non esecutive (51,3%) che lo impegnano mentalmente (53,3%) più che fisicamente. Poco meno della metà opera in team con altri (48,2%). Soprattutto, i quattro quinti (81,4%) è alle prese con strumentazioni a elevato contenuto tecnologico, assai di più rispetto alla media nazionale.