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Vigili fuoco: Conapo, non è corpo di serie B, domani sit in nazionale

Vigili fuoco: Conapo, non è corpo di serie B, domani sit in nazionale
17 maggio 2016 | 13.07
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"I vigili del fuoco non sono un corpo di serie B. Per questo domani, mercoledì 18 maggio, dalle ore 11 alle ore 12, sit-in dei vigili del fuoco davanti alla sede nazionale di Ncd (Nuovo centro destra) a Roma (via in Arcione 71), il partito del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Contestualmente, una piccola delegazione manifesterà anche davanti al ministero dell’Interno e davanti tutte le prefetture d’Italia". E' quanto si legge in una nota del Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco.

"Più volte i vigili del fuoco italiani -spiega- sono risultati primi nelle rilevazioni di gradimento, ovvero i più amati dai cittadini italiani. E più volte lo ha certificato anche l’Istat. Ma a questo non è stata mai corrisposta altrettanta stima da parte della politica, che si fa bella con i nostri eroismi nelle emergenze ma che si dimentica di noi sistematicamente".

"Basta infatti consultare -fa notare il Conapo- i dati sulle retribuzioni dei Corpi dello Stato per verificare che i Vigili del Fuoco sono il corpo meno retribuito tra tutti, e di gran lunga. Oltre 300 euro in meno ogni mese e nessun riconoscimento pensionistico per i servizi operativi, a fronte di un analogo, e a volte superiore, rischio lavorativo. A ciò si aggiunga la grave carenza di personale (mancano circa 3.000 vigili del fuoco in Italia su un organico di 30 mila) e l’età media del personale è di circa 48 anni, troppo elevata e poco compatibile con la prestanza richiesta e un numero di infortuni crescente. Il personale è fortemente demotivato".

Per il Conapo, "è quindi evidente che le istituzioni e i politici non hanno mai riconosciuto ai vigili del fuoco quello che reputiamo il minimo doveroso riconoscimento per l’abnegazione dimostrata, ovvero la parità di trattamento retributivo e pensionistico con gli altri corpi dello Stato ad ordinamento civile, relegandoci a corpo di serie B".

"Eppure -ammette- chiedere parità di trattamento non è avanzare pretese o chiedere privilegi. Il Conapo fa appello al Presidente della Repubblica, al governo, alle istituzioni tutte e ai politici di qualsiasi colore per trovare soluzione a questi problemi".

"Siamo fermamente convinti che -sottolinea- oggi le risorse finanziarie occorrenti si possono trovare senza 'mettere le mani in tasca agli italiani', mediante riforme che tagliano i veri sprechi della cosa pubblica e non gli apparati della sicurezza. Chiediamo di essere ascoltati dal governo e che si apra un tavolo per questo".

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