"Modificare radicalmente" i decreti attuativi del Jobs Act in materia di lavoratori disabili. Lo scrivono i responsabili disabilità di Cgil, Uil e Ugl, in una lettera inviata oggi al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, nella quale chiedono la "soppressione dell'articolo 6", in cui si prevede "la chiamata nominativa generalizzata dei lavoratori con disabilità" che, insieme alle altre misure, "potrebbero creare pesanti discriminazioni riportando indietro di molto l'orologio della storia".
Nella lettera Nina Daita (Cgil), Sergio Ricci (Uil) e Giovanni Scacciavillani (Ugl) esprimono amarezza per la mancata attuazione di larga parte del Piano d'azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, "frutto di approfondito lavoro" dell'Osservatorio Nazionale Disabilità, in cui si indicavano "alcuni provvedimenti che avrebbero reso più efficace il sistema di inclusione lavorativa e sociale, favorendo l'incontro della domanda con l'offerta di lavoro per collocare la persona giusta al posto giusto". "In tutt'altra direzione vanno invece i decreti attuativi del Jobs act".
Per questo Daita, Ricci e Scacciavillani concludono il testo auspicando "l'autorevole intervento" del ministro Poletti e chiedendo "una riflessione e una riconsiderazione delle criticità da noi evidenziate", di modo da consentire "ai soggetti istituzionali, alle associazioni e alle parti sociali di elaborare linee guida che possano tenere in considerazione quanto previsto dal Piano d'azione biennale".