“Siamo molto soddisfatti di aver siglato il protocollo di intesa tra Agis e Confassociazioni Cinema arte teatro. Rappresenta un importante tassello nel mondo delle professioni non regolamentate in ordini e collegi poiché ci permette di focalizzare l’attenzione su uno spaccato professionale, composto da una filiera lavorativa complessa e a volte non riconosciuta perché non visibile". Lo hanno dichiarato Adriana Apicella e Giuseppe Pino, vicepresidenti di Confassociazioni Cinema Arte Teatro. "Alla scarsa riconoscibilità -ha aggiunto Apicella, che è anche direttore generale di Confassociazioni- di alcune professioni del mondo dello spettacolo e della cultura, in particolar modo quelle che lavorano dietro le quinte, si aggiungono tutte quelle professioni del settore che, essendo native digitali, ancora non hanno trovato una loro denominazione precisa".
"Siamo -ha ricordato Apicella- nell’era del 4.0 e di quelle successive e, come ha affermato il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana, alcune stime Istat dicono che almeno 9 milioni di lavoratori potrebbero essere sostituiti dalle macchine nei prossimi 7-10 anni e almeno altri 2 milioni sono a rischio". "In sintesi, sta per arrivare un vero e proprio tsunami digitale che coinvolge ogni attività, ogni professionalità, quindi anche queste. E, piuttosto che lasciarsi travolgere per soccombere, è bene entrare nella scia del vortice per trarne tutti i benefici e l’energia possibile", ha concluso Apicella.
"Questo protocollo d’intesa -ha affermato Carlo Fontana, presidente Agis- è un ulteriore passo in avanti per la nostra associazione. E’ motivo di soddisfazione e orgoglio stringere con una realtà importante come Confassociazioni un accordo che potrà soltanto portare benefici per tutta la filiera".
"L’identità culturale deve essere una proprietà per il nostro Paese, e il fatto di poter unire le nostre forze non potrà che dare un impulso decisivo per raggiungere l’obiettivo", ha concluso il presidente dell'Agis. “Insieme ad Agis - ha continuato Giuseppe Pino, anch'egli vicepresidente di Confassociazioni Cinema Arte Teatro - vogliamo sollecitare in particolar modo le istituzioni, affinché possano maggiormente definire politiche concrete ed efficaci per questo settore professionale. Abbiamo un obiettivo unico: il divenire parte attiva della rinascita e della ridefinizione di ruoli e attività".
"Accendendo i riflettori - ha sottolineato Pino - su un’area che ci sta molto a cuore, quale quella del Sud, da sempre inesauribile fonte di opportunità, per patrimonio culturale e umano. E che troppo spesso, nel passato, è stata mancante di quell’attenzione che avrebbe giustamente meritato". "Un percorso insieme, il nostro, che vede già un autunno ricco di impegni, primo fra tutti -hanno ribadito i due vicepresidenti di Confassociazioni- organizzare un convegno sul tema dell’impresa culturale e di tutti i professionisti coinvolti, dalle maestranze d’epoca a quelle digitali".
"Come pure favorire e programmare -hanno auspicato Apicella e Pino- percorsi formativi per i professionisti del settore al passo con i nostri tempi, e cioè formanti, performanti e competitivi. Caratteristiche necessarie oggi per vincere la sfida del saper fare impresa culturale non solo su scala nazionale, ma internazionale".