Riprenderà nei prossimi giorni l’iter di conversione del cosiddetto decreto Mezzogiorno (legge 20/6/2017, n. 91 concernente 'Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno'). In vista del passaggio in Aula, la presidente del Comitato unitario delle professioni, Marina Calderone, ricorda di aver già chiesto, in un'audizione in Senato sull'equo compenso, "che le disposizioni contenute nel dl Mezzogiorno siano estese anche i professionisti".
“In questi lunghi anni di crisi economica -spiega Calderone- anche gli iscritti agli albi professionali sono stati colpiti dalla perdita di clienti e fatturato. Un provvedimento che nasce con la finalità di aiutare il tessuto produttivo del Mezzogiorno, pertanto, non può non contemplare anche una platea di lavoratori della conoscenza che a livello nazionale conta circa 2,5 milioni di iscritti e contribuisce a dare lavoro a un indotto di altri quattro milioni di persone cosi come abbiamo esposto al sottosegretario al ministero di Giustizia, Federica Chiavaroli, attento interlocutore degli Ordini”.
A tal proposito, ricorda la nota del Cup, "una delle misure specifiche sostenute dal Cup e che sembra più praticabile è quella di aiutare gli under 35 nella costruzione del loro percorso previdenziale". "Sulla questione -prosegue la nota- è intervenuto anche il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che a seguito della proficua interlocuzione ha detto: 'Mi auguro che il Senato vorrà recepire la proposta di ordini e collegi, tesa ad inserire i professionisti tra i soggetti beneficiari delle misure di sostegno all'avvio di attività indipendenti nel mezzogiorno. La commissione lavoro si è espressa all'unanimità in questo senso'".