"Il welfare aziendale è la cosa più importante per un dipendente". Lo dice a Labitalia Paolo Citterio, presidente nazionale dell'associazione direttori risorse umane Gidp-Hrda, in occasione del Randstad Employer Brand 2017, il riconoscimento con cui Randstad, secondo operatore al mondo nel mercato dei servizi per le risorse umane, premia le aziende in cui gli italiani preferirebbero lavorare, sulla base della più completa e rappresentativa ricerca mondiale di employer branding.
"Ai dipendenti -sottolinea- più che la retribuzione interessa poi la formazione, perché è un aspetto importante soprattutto in questo periodo, dove l'aggiornamento è d'obbligo con le nuove tecnologie. Un altro fattore di appeal per i lavoratori -continua Citteri- è l'internazionalità, perché 'il piccolo è bello' nonostante quello che si dice, è finito da anni. Ora è facile essere comprati dalle multinazionali quindi molto meglio lavorarci prima che esserne assorbiti dopo".
"Ovviamente, il dipendente che sceglie un'azienda -sottolinea- seguendo questi criteri deve aver fatto un percorso formativo importante, deve conoscere perfettamente l'inglese e la lingua madre dell'azienda in cui intende lavorare. Deve sapersi muovere a avere la capacità di risolvere i problemi. Un altro tassello -aggiunge il presidente nazionale dell'associazione direttori risorse umane Gidp-Hrda- che piace molto alle aziende è il conseguimento del titolo di laurea nei tempi giusti, è inutile avere 110 e lode ma essere fuori corso, e soprattutto bisogna appartenere alla generazione Erasmus. Questo perché l'azienda è sempre alla ricerca dell'internazionalità, come del resto l'aspirante dipendente".
