"Certamente all'indomani del referendum alcune criticità si manifestano nel momento in cui la competenza concorrente in materia di lavoro, la competenza Stato-regioni, diventa talvolta anche un elemento di discontinuità che costringe gli operatori del mercato del lavoro a gestire tanti sistemi di accreditamento". Così, in un'intervista a Labitalia, Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, commenta gli effetti della vittoria del 'no' al referendum sulla riforma degli ammortizzatori sociali che andrà in vigore dal 1° gennaio 2017.
Secondo Calderone "i consulenti del lavoro anche con la loro Fondazione Consulenti per il lavoro saranno ancora più impegnati per rendere effettivo il nuovo percorso che accompagnerà dagli ammortizzatori sociali tradizionali, quelli con cui siamo abituati a relazionarci e con cui abbiamo lavorato in questi anni, quindi le politiche passive per il lavoro, verso il riaccompagnamento al lavoro e quindi le politiche attive".
"E' anche vero -continua Calderone- però che per quanto riguarda la nuova misura del contratto di ricollocazione la nostra fondazione Lavoro gode di accreditamento nazionale, che farà sì che i 1800 delegati della Fondazione possano direttamente operare e utilizzare questo nuovo strumento che serve soprattutto per quei lavoratori in disoccupazione che dopo 4 mesi ancora non hanno trovato collocazione e hanno bisogno di una serie di misure specifiche per essere accompagnati e 'riformati' verso nuove esperienze lavorative".
