"Sicuramente una ripresa c'è stata, le aziende hanno ripreso ad assumere ma soprattutto sono aumentate anche quelle che sono le opportunità date alla categoria da tutta una serie di strumenti che il legislatore ci ha messo a disposizione ma che soprattutto hanno visto riconosciuto il nostro ruolo e la nostra funzione". Così la presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, con Labitalia, commenta l'aumento dei redditi dei consulenti del lavoro, +2,9% nel 2015, come emerso dall'indagine Adepp.
"Non è più tempo -continua Calderone- solo esclusivamente di elaborazione di cedolini paga, di amministrazione del personale. Il consulente del lavoro è sempre più impegnato in tutte quell'attività di sviluppo e gestione delle risorse umane, che spazia dal welfare alle politiche attive a tutti quei nuovi strumenti complessivi di valorizzazione del capitale umano d'impresa".
Secondo Calderone "il dato reddituale dei volumi d'affari è interessante, è in controtendenza con gli ultimi anni che hanno inciso sulla categoria perchè le aziende che vanno in crisi fanno entrare in crisi indubbiamente anche i consulenti del lavoro".
Per la presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro "nel momento in cui invece si intercettano dei movimenti positivi e dei sintomi di ripresa del mercato del lavoro ecco che la nostra professione ritorna attrattiva e il nostro compito è attraverso le nuove funzioni è sviluppare nuove possibilità di lavoro per i nostri studi professionali, per i nostri iscritti, e per le tante persone che lavorano nei nostri studi professionali e sono i nostri collaboratori".
"I consulenti -conclude- altro non sono che dei professionisti e dei cittadini che operano all'interno dei territori e sono condizionati dalla necessità di operare non rinchiusi negli studi ma invece con un osservatorio su quelle che sono le realtà che li circondano".