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"I tecnici di posturometria sono dei soggetti che provengono da diverse estrazioni mediche e che provengono da un iter formativo universitario". Lo dice a Labitalia Saulo Proscini, membro dell'Associazione italiana tecnici di posturometria (Aitp), che aderisce al Coordinamento delle libere associazioni professionali (Colap). "Sono misuratori della postura: il tecnico di posturometria -spiega- risponde, infatti, alla necessità di quanti operano nel campo della postura. E' preparato con un iter formativo universitario e possiede una valida conoscenza dell'anatomia e della neurofisiologia dell’uomo; ha un'ottima conoscenza e padronanza di sofisticati dispositivi elettronici e non, atti alla misurazione della postura statica e-o dinamica".
"L’uso professionale di strumenti -fa notare Saulo Proscini- come le pedane posturostabilometriche e baropodometriche, l’elettromiografo di superficie, il kinesiografo, la tens, lo scoliosometro, il podoscopio e altri, permette al tecnico di posturometria di fissare innumerevoli parametri della postura statica e dinamica dell’assistito con criteri di elevata oggettività, ripetibilità e sovrapponibilità permettendo quindi una comparazione tra assistiti diversi o esami diversi nel modo o nel tempo dello stesso assistito".
"Il tecnico -afferma- è dunque quell’operatore che, raccolti i dati strumentali dell’assistito e mettendoli a disposizione delle figure sanitarie professionali abilitate, permette loro di affinare il tradizionale modo empirico e clinico semeiologico di far diagnosi. Un modo -fa notare Saulo Proscini- molto spesso soggettivo e personale, fatto di 'ni' e 'però', con diagnosi purtroppo precedute e condizionate dalla espressione 'verosimilmente trattasi di'. Finalmente l'oggettività della diagnosi in disfunzioni posturali unitamente a una ritrovata visione olistica dell’uomo trovano il loro meritato trionfo", conclude.