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Crisi: Confassociazioni, fare rete per cambiare Paese

Angelo Deiana
Angelo Deiana
15 gennaio 2016 | 17.48
LETTURA: 3 minuti

“Fare rete e proporre al sistema Paese soluzioni è l’atteggiamento giusto per determinare la svolta al cambiamento positivo. E' per questo che abbiamo scelto Torino, buon esempio del Nord-Ovest sulla capacità attrattiva di investimenti, come prima tappa del ciclo di convegni 'Investimenti esteri: risorsa odierna e speranza di domani', che si svolge il 19 gennaio prossimo presso il Centro congressi della Camera di commercio di Torino". A dirlo il presidente di Confassociazioni, Angelo Deiana.

“Noi non chiediamo niente al Paese -chiarisce- poiché da veri e propri azionisti la nostra volontà è quella di investire nel sistema Italia le competenze, capacità e abilità dei professionisti così da provare ad assicurare ai giovani e ai nostri figli un futuro migliore”.

“Siamo fiduciosi che, partendo dalla case history positiva del capoluogo piemontese -sottolinea Salvo Iavarone, presidente di Confassociazioni International- e proseguendo con le altre tappe in calendario, riusciremo ad avere uno studio utile e funzionale per migliorare la capacità di attrazione di capitali stranieri in Italia, fattore essenziale per avviare un ciclo virtuoso nella nostra economia italiana”.

“La nostra proposta durante l’appuntamento di martedì -ha chiarito Sandro Pettinato, vicesegretario nazionale Unioncamere- è quella di uniformare le normative regionali, attualmente svincolate le une dalle altre, e proporre strumenti tecnici utili a favorire la partecipazione dei capitali stranieri nel cofinanziamento dei fondi europei”.

“Siamo particolarmente lieti che -fa notare Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio di Torino- Confassociazioni abbia scelto Torino per il primo appuntamento di questo ciclo di incontri dedicati a un tema particolarmente caro al mondo camerale, quello dell’internazionalizzazione. Il nostro è un territorio da sempre orientato all’apertura verso l’estero, non solo grazie all’instancabile intraprendenza dei nostri imprenditori, che continuano a registrare performance nell’export superiori alla media nazionale, ma anche grazie all’attrattività esercitata da Torino in termini di formazione universitaria e post-universitaria, turismo, cultura e qualità della vita”.

"Sul dove dobbiamo andare -aggiunge il presidente Deiana- non ci sono dubbi: la nostra rappresentanza è, e sarà importante, se la nostra reputazione è, e sarà, importante. Non quindi ragionamenti da 'think tank', ma soluzioni pragmatiche da 'do tank'. Soluzioni da mettere a disposizione di chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese”.

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