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E. Romagna: patto per rilanciare imprese e lavoro Area nord Reggio Emilia

Il momento della firma
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22 giugno 2017 | 18.05
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Sostegno alle imprese, formazione, servizi e percorsi su misura in grado di aiutare chi abbia perso il lavoro a trovarne uno nuovo, ma anche assistenza a chi voglia creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali. Sono alcuni degli obiettivi del 'Patto territoriale per l’occupazione dell’area nord di Reggio Emilia', sottoscritto oggi nella Sala del Consiglio provinciale da Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, 20 Comuni della Bassa reggiana e parte della Val d’Enza, sindacati e organizzazioni imprenditoriali reggiane.

L’accordo ha l’obiettivo di definire linee di azione a sostegno dello sviluppo dell’area che presenta importanti potenzialità ma che è in forte difficoltà in particolare nel settore dell’edilizia, delle costruzioni delle attività collegate. Il patto è un punto di arrivo di un percorso di concertazione tra le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio: una sintesi della volontà di soggetti pubblici e privati di mettere a sistema gli sforzi comuni per salvaguardare e accrescere il numero e la qualità di imprese, i servizi e l’occupazione. Lo strumento svolgerà anche un ruolo di effettivo sviluppo e di sistematizzazione delle azioni locali e, al tempo stesso, accompagnare le esigenze del settore produttivo valorizzando anche eventuali esperienze di autoimprenditorialità.

Il patto rappresenta uno strumento per l'occupazione nel quale tutti i soggetti contribuiscono, ciascuno per la propria parte, a un migliore raccordo tra gli strumenti delle politiche attive del lavoro, alla individuazione di modalità utili per il sostegno alla riconversione professionale dei lavoratori o nuove modalità di accompagnamento nel mondo del lavoro. Questo per affrontare i cambiamenti, in un territorio che, in questi anni, ha avuto forti tensioni sia a livello occupazionale che economico.

“Siamo davanti a un accordo -commenta l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi- in linea col 'Patto per il lavoro', che ci rende tutti parte attiva e responsabile per favorire una nuova fase di sviluppo economico di un importante area del territorio reggiano. Questo rimettendo l’occupazione e la ricollocazione delle persone al centro non solo delle nostre azioni ma di un sistema di coordinamento tra tutti gli attori di un territorio. Di fronte anche a crisi strutturali di alcuni comparti come l’edilizia, bisogna mettere in campo azione mirate. Le funzioni svolte dai centri per l'impiego del territorio supporteranno le persone in cerca di lavoro attraverso servizi anche personalizzati, al fine di innalzare le competenze professionali e trasversali per creare occupazione”.

"E’ importante -dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi- che un intero sistema dia un segnale concreto di impegno per provare a reagire in un periodo così difficile e costruire soluzioni positive. Nel complesso i dati occupazionali reggiani, specie se messi a confronto con quelli del resto d’Italia, sono buoni, ma è innegabile che questa prolungata fase recessiva abbia prodotto anche qui il crollo di esperienze storiche, di varia derivazione, che pure avevano saputo contribuire nei decenni passati a una diffusione larga di equità e benessere".

"Ed è su queste specificità negative -continua- che intendiamo confrontarci, perché la possibilità di lavorare e dunque la capacità di sostenere una famiglia è condizione indispensabile per la tenuta sociale di una comunità. Questo sistema incentrato sulla formazione nella quale la Regione può mettere in campo risorse importanti, non solo finanziarie, credo possa davvero rappresentare un cambio di passo per favorire i reinserimenti lavorativi”.

Di "positivo segnale in controtendenza per uscire dall’emergenza della crisi con politiche davvero attive del lavoro" parla la segretaria provinciale della Cisl, Margherita Salvioli, mentre il presidente di Confartigianato Lapam Reggio Emilia, Ivo Biagini, insiste sulla necessità “di orientare anche le scuole perché sfornino quelle figure professionali che servono al territorio”, e la presidente di Confcommercio, Donatella Prampolini, afferma “l’importanza di incrociare le esigenze delle imprese con la formazione di chi ha perso il lavoro perché se per un giovare trovare un impiego è difficile, per un cinquantenne lo è ancora di più”.

A siglare il Patto, oltre a Regione Emilia-Romagna e Provincia di Reggio Emilia, i rappresentanti dei Comuni di Bagnolo in Piano, Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campagnola, Campegine, Castelnovo di Sotto, Correggio, Fabbrico, Gattatico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Novellara, Poviglio, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, San Martino in Rio, Sant'Ilario d'Enza, i rappresentanti di Legacoop Emilia Ovest, Cna, Confcooperative, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Unindustria Reggio Emilia e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Emilia.

I soggetti firmatari parteciperanno periodicamente a un tavolo di coordinamento per l'attuazione delle azioni previste dall’accordo. L’agenzia regionale del Lavoro presente nell’ambito territoriale di interesse fungerà da supporto tecnico e di coordinamento del Patto territoriale.

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