Il marrone del Mugello Igp compie venti anni (la registrazione avvenne il 1° luglio 1996) e il disciplinare si rinnova per ripetere i risultati positivi raggiunti fino ad oggi. Per questo, il Consorzio di tutela del marrone del Mugello Igp ha messo a punto una proposta di modifica del disciplinare che ne definisce i requisiti produttivi e commerciali, chiamando al confronto tutti gli operatori del settore in una riunione che si svolge questo pomeriggio a Borgo San Lorenzo, presso l'Unione montana del Mugello. Si tratta di un appuntamento fondamentale, perché dall'incontro, al quale partecipano anche funzionari del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, uscirà la proposta da inviare alla Commissione europea a cui spetta l'approvazione finale.
"La Regione - sottolinea Marco Remaschi, assessore regionale all'Agricoltura - è fortemente impegnata a sostenere il settore della castanicoltura che ha attraversato di recente momenti difficili, sia per stagioni produttive avverse sia per la lotta al cinipide del castagno, affrontata con metodi biologici e ottimi risultati. L'economia del castagno - aggiunge Remaschi - è un elemento fondamentale per l'area del Mugello, che oltre al marrone ha anche la farina a marchio Igp, e per tutto l'arco appenninico toscano, al quale appartengono anche altre quattro produzioni certificate Dop e Igp. Inoltre, e non per ultimo, la resistenza di attività economiche montane permette la vitalità di queste aree e ne contrasta lo spopolamento".
Il 30 giugno scade l'iscrizione obbligatoria al Consorzio di tutela del Marrone del Mugello Igp da parte dei produttori, che erano 130 nel 2015. Dopo un 2014 senza prodotto, il 2015 ha visto 900 quintali di prodotto certificati Igp, un forte segnale di ripresa se si considera che nel 2010 furono certificati 1.200 quintali di prodotto.