La vendita diretta è un settore contemporaneo e moderno, in linea con l’evoluzione tecnologica dell’era in cui viviamo. E' quanto emerso durante il 7° Forum sulla vendita diretta promosso da Avedisco, Associazione vendite dirette e servizio consumatori che si è svolto nei giorni scorsi a Milano. L’evento, patrocinato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano, si è incentrato sulla modernizzazione di un settore che nel corso delle sua storia ha saputo evolversi e crescere costantemente insieme ai cambiamenti della società, fino ad arrivare ad essere uno dei modelli di business più vincenti in questi anni di difficoltà economica.
A discuterne Domenico De Masi, sociologo ed emerito professore presso l’Università 'La Sapienza' di Roma, Matteo Bordone, giornalista e speaker radiofonico nonché autore del blog Freddy Nietzsche, e Giovanni Paolino, presidente di Avedisco, che si sono confrontati sul rapporto tra analogico e digitale e su come i due mondi possano convivere senza annullarsi.
Tradizione e innovazione sono, infatti, concetti chiave per la vendita diretta: se gli strumenti digitali hanno accelerato l’evoluzione del settore, perdono la loro ragione d’essere senza il contatto umano che nella vendita diretta si esprime nell’incontro tra venditore e consumatore, valore principale di questo modello di business. Il rapporto tra il venditore e il cliente è, infatti, basato su un forte valore di fiducia, che inizia nel momento in cui si decide di aprire la porta. Da questo momento la relazione che si instaura prende un nome e un volto, aspetto che invece non è presente durante l’acquisto online.
La modernizzazione del settore si è sviluppata pari passo con la crescita del 'direct selling': Avedisco, prima associazione in Italia nata a tutela del settore, ha registrato, con le sue 38 aziende associate, ottimi riscontri nel 2016 sul piano occupazionale ed economico: sono oltre 215.000 gli incaricati alle vendite delle aziende associate che operano ogni giorno con professionalità e passione sul territorio nazionale, per un incremento di quasi +27% rispetto all’anno precedente e un fatturato totale di 655 milioni di euro, oltre il +14% rispetto al 2015.
“La vendita diretta - ha spiegato il presidente Avedisco, Giovanni Paolino - è un settore basato principalmente sulla relazione umana. Nonostante l’avvento del digitale, gli incaricati alle vendite che operano in Avedisco continuano a distinguersi per una serie di qualità personali che si possono riassumere in caratteristiche come problem solving, creatività capacità di lavorare in gruppo e flessibilità. Questi requisiti sono gli stessi che il World Economic Forum ha elencato come le qualità imprescindibili richieste in ambito lavorativo nel 2020, anno che segna la nascita dell’era dell’industria 4.0. L’ennesima prova che il nostro settore non guarda al passato, ma anticipa e si proietta sempre più verso il futuro”.
“La gran parte dei viventi è nata prima del microprocessore e del web per cui la maggioranza dell’umanità è ancora analogica, abituata a ritmi più lenti, a distinguere i luoghi del lavoro dai luoghi del tempo libero", ha sottolineato Domenico De Masi, sociologo ed emerito professore presso Università 'La Sapienza' di Roma.
"Man mano che aumentano i 'digitali', cioè coloro che sono nati dopo queste grandi trasformazioni scientifico-tecnologiche, si trasforma anche il modo di interpretare il tempo e le relazioni. Molte abitudini stanno finendo, non c’è più privacy e ci è quasi impossibile dimenticare da quando tutto è raccolto sullo smartphone. Nell’era del digitale è, quindi, importante non perdere l’abitudine al contatto e la vendita diretta recupera, in questo senso, qualità del carattere umano che nessuna macchina può sostituire a partire dalla creatività e dalla motivazione", ha avvertito.
"La vendita diretta - ha affermato Matteo Bordone - ha sempre avuto la necessità di farsi aprire la porta, riuscire ad attraversare il confine tra l’esterno e l’interno delle abitazioni e, in qualche misura, delle vite delle persone. Il lavoro dell’incaricato alla vendita è sempre stato legato a questo primo passaggio necessario per stabilire un rapporto umano".
"Oggi, con la vendita online, la porta non è stata aperta: è stata aggirata. Arrivare nelle tasche delle persone attraverso i loro smartphone non è sufficiente a conquistare la loro fiducia duratura, ma solo una attestazione di affidabilità legata alla qualità del servizio e all’efficienza logistica più che alla sola qualità del prodotto", ha concluso.