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Imprese: Regus, lavorare da 'remoto' migliora produttività

Imprese: Regus, lavorare da 'remoto' migliora produttività
04 maggio 2017 | 14.31
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Lavorare da remoto migliora la produttività in quanto permette di soddisfare il comune desiderio di cambiare ambiente. Secondo il nuovo studio commissionato da Regus, il fornitore di soluzioni ufficio flessibili, infatti, quasi la metà (47%) dei lavoratori italiani che accusano sintomi di 'claustrofobia' trova sollievo nel cambiare ambiente di lavoro.

Per ricercare i motivi per cui sempre più persone scelgono di lavorare da remoto, Regus ha intervistato più di 300 lavoratori italiani scoprendo che, oltre a migliorare la produttività, il lavoro da remoto aiuta le persone (55%) a concentrarsi. Prendersi una pausa dal solito contesto lavorativo serve a ritrovare la concentrazione e consente ai mobile worker di svolgere le loro attività senza essere interrotti dai colleghi o da telefoni che squillano.

Lo studio ha inoltre rivelato che lo smart working contribuisce a migliorare i programmi di viaggio (62%), poiché chi lavora da remoto dedica meno tempo agli spostamenti. Questo vuol dire che i mobile worker non solo riescono a prendersi una pausa dai treni sovraffollati, ma hanno anche più tempo per rilassarsi con le persone care (48%) al termine di una giornata densa di impegni.

Inoltre, il 53% dei lavoratori afferma che lavorare da remoto li aiuta a essere più vicini ai clienti o potenziali clienti in caso di riunioni importanti; e i manager e direttori d’azienda italiani dichiarano che, per l’anno prossimo, intendono concedere ai loro team uno o due giorni a settimana in cui lavorare da remoto (43%). Il 9% accetterebbe che i propri dipendenti lavorassero da remoto per l’intera settimana.

Secondo Mauro Mordini, Regus country manager per l’Italia e per Malta, "in genere si pensa che i dirigenti d’azienda siano alquanto riluttanti a far lavorare da remoto i propri dipendenti e pertanto stupisce scoprire che gli stessi dirigenti siano consapevoli dell’impatto che il lavoro da remoto ha sulla forza lavoro". "Offrire ai dipendenti la possibilità di lavorare non in ufficio, anche solo per un paio di giorni a settimana, fa crescere i livelli di produttività e migliora il benessere generale", aggiunge.

"Per i direttori d’azienda, un’ulteriore motivazione al lavoro da remoto -continua Mordini- è che questo assicura alle aziende una portata più ampia. Quando un’azienda è in crescita, la vicinanza ai clienti attuali e potenziali è sì indispensabile, ma anche costosa. Lo smart working consente alle aziende di essere presenti in più sedi, ad esempio per incontrare potenziali clienti o fornitori, e a un costo aggiuntivo decisamente ridotto".

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