Portare l’innovazione nei settori tradizionali dell’economia del territorio (dalla meccanica al legno e arredo casa, fino all’agroalimentare, enogastronomia e ristorazione), consentendo ai giovani di imparare direttamente in un’impresa o in un laboratorio artigiano tutte le tecniche e i segreti di ambiti importanti del made in Italy. E’ stato l’obiettivo delle 'Botteghe di mestiere e dell’innovazione', progetto promosso e finanziato da Anpal Servizi, che nella provincia di Pesaro e Urbino ha visto coinvolte 6 'botteghe' (insieme di imprese), per un totale di 61 giovani e 47 imprese. Un’esperienza significativa, che per oltre la metà dei giovani (37 su 61) si è trasformata in un vero e proprio rapporto di lavoro nell’azienda ospitante o in altre del settore.
Nell’incontro conclusivo svoltosi nella sala 'W.Pierangeli' della Provincia, imprenditori, tirocinanti e soggetti proponenti hanno portato la loro testimonianza, introdotti dal dirigente della Provincia di Pesaro e Urbino, Massimo Grandicelli, che ha evidenziato come l’esperienza delle 'Botteghe', nata quando i centri per l’impiego erano di competenza provinciale, sia proseguita con il passaggio delle funzioni del mercato del lavoro alla Regione Marche.
“I centri per l’impiego di Pesaro e di Urbino - ha aggiunto Grandicelli - sono gli unici centri nel panorama nazionale, insieme a quello di Fermo, ad aver visto approvati i loro progetti. Nel nostro territorio sono stati approvati anche quelli presentati da Assindustria Consulting e dallo Studio Chiarimattiolo associati”.
Nel corso dell’incontro - moderato da Flavio Nucci, del centro per l’impiego di Fano - Claudio Andreani, del centro per l’impiego di Pesaro, ha presentato le esperienze delle botteghe 'Tipico.tips' e 'Crescere insieme: giovani e imprese della meccanica nella sfida della competitività'; Stefano Raia, del centro per l’impiego di Urbino, si è soffermato sulle botteghe 'Woodwork Skill: esperienze di formazione nell’artigianato creativo' e 'Tartufando. Cibo e territorio in tavola'. A sua volta, Cristina Petroccione, di Assindustria Consulting srl, ha parlato della bottega 'Innovare la meccanica con l’officina digitale', mentre Cinzia Paciarotti, dello 'Studio Chiarimattiolo associati' di Pesaro, ha raccontato l’esperienza della bottega 'L’artigianato del XXI secolo: hand made nell’era del web 2.0'.
“Abbiamo intuito nel nostro tirocinante delle potenzialità - ha spiegato Riccardo Selci, della Semar di Pesaro, parlando dell’esperienza con il giovane Thomas Angelini, che è stato poi assunto - e abbiamo scommesso al 100%, sia come formazione aziendale che come risorse consulenziali: volevamo che capisse l’essenza del nostro lavoro”. Per Francesco Bernardini, direttore generale dell’azienda 'Bartolucci Francesco', le caratteristiche che hanno spinto l’azienda a voler proseguire, con un contratto a tempo indeterminato, il rapporto con il giovane Francesco Mugnolo sono state “la capacità di essere autonomo, la maturità e consapevolezza in se stesso”.
“Ho avuto l’occasione di scoprire il mondo del lavoro - ha commentato lo stesso Francesco Mugnolo - e ho imparato ad essere abbastanza elastico, visto che le mie mansioni vanno dalla produzione al lavoro d’ufficio”. E Corinne Cleri ha raccontato: “Mi sono trovata a lavorare in un’azienda giovane e con 605 dipendenti, la Imab Group di Fermignano: è stata un’opportunità di crescita, visto che ho potuto seguire tutte le fasi della lavorazione fino al prodotto finito. Ora sono stata assunta con un contratto a tempo determinato”.
“Le Marche - ha detto l’assessore regionale alla Formazione professionale, istruzione e lavoro delle Marche, Loretta Bravi - sono la regione con il maggior numero di progetti finanziati, imprese coinvolte e opportunità offerte ai giovani. Insieme alla Puglia, sono anche quelle che hanno risposto in modo più incisivo all’avviso pubblico nazionale sulle 'Botteghe di mestiere e innovazione': un’attività di sperimentazione delle politiche attive per facilitare l’inserimento dei ragazzi nei circuiti produttivi".
"La formazione - ha sottolineato - è garantita attraverso il contatto diretto con le imprese e il supporto di un tutor. Continueremo ad incoraggiare iniziative che favoriscono la trasmissione ai giovani di competenze specialistiche dei mestieri artigianali, nei settori che più identificano la regione e costituiscono volano di crescita per la nuova imprenditoria, di sviluppo per le reti locali e di stimolo per i processi di innovazione”.
Un grande apprezzamento per i risultati raggiunti dalle Marche è stato espresso da Maurizio Del Conte, presidente di Anpal: “Il progetto Botteghe ha visto la realizzazione, in questo territorio, di una profonda sinergia fra operatori pubblici e privati del mercato del lavoro e imprese, che ha permesso di fare rete in settori tipici e trainanti del made in Italy. Politiche attive del lavoro sperimentate da un tessuto imprenditoriale vivo, che guarda con attenzione ai giovani investendo sull'accrescimento delle loro competenze, per rispondere anche in questo modo alla sfida della globalizzazione".