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Accordo Confindustria-sindacati sui nuovi contratti

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28 febbraio 2018 | 09.00
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Intesa raggiunta nella notte da Confindustria e Cgil Cisl e Uil sulla riforma del modello contrattuale e nuove relazioni industriali. Si è concluso positivamente infatti il confronto tra i leader delle parti sociali avviatosi ieri in tarda serata che chiude così una partita aperta oltre un anno fa. Vincenzo Boccia, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo hanno condiviso un documento conclusivo che, spiegano, "rilancia il valore delle relazioni sindacali" ma l'accordo verrà firmato solo dopo un nuovo vaglio del testo da parte degli organismi di Cgil Cisl e Uil , il 9 marzo prossimo.

Il documento messo a punto questa notte disciplina oltre al contratto nazionale, con due livelli di contrattazione e livelli salariali autonomi, anche il tema della rappresentanza sindacale e per la prima volta anche quella imprenditoriale ed affronta il tema del welfare pubblico e integrativo.

Il documento inoltre assegna al contratto collettivo nazionale di categoria anche l'individuazione del trattamento economico complessivo (Tec) e il trattamento economico minimo (Tem) ed evidenzierà in modo chiaro la durata e la causa di tali trattamenti retributivi e il livello di contrattazione a cui vengono affidati dovendosi, comunque, escludere, per i medesimi trattamenti, effetti economici "in sommatoria" fra il primo e il secondo livello di contrattazione collettiva.

La contrattazione di secondo livello, di cui sarà incentivato uno "sviluppo virtuoso", ribadisce gli obiettivi di crescita della produttività aziendale, di qualità, di efficienza, di redditività, di innovazione, valorizzando i processi di digitalizzazione e favorendo forme e modalità di partecipazione dei lavoratori. Un percorso, questo, dicono ancora le parti sociali, che per essere compiuto e pienamente efficace, necessita della misurazione della rappresentanza non solo sindacale ma anche delle imprese.

L'innovazione si rende infatti necessaria contro il proliferare dei contratti 'pirata', stipulati da soggetti senza nessuna rappresentanza certificata e finalizzati esclusivamente a dare copertura formale a situazioni di vero e proprio ''dumping contrattuale''. Una lotta, questa, che secondo le parti sociali potrebbe essere condivisa con il Cnel cui potrebbe spettare un compito di ricognizione.

''L'accordo tra Confindustria sindacati è un vero piano di sviluppo per il sistema-Paese. Un nuovo modello di relazioni industriali partecipative e stabili per alzare la produttività, con più salari, più formazione, più competenze per i lavoratori. Le parti sociali indicano al paese una strada condivisa e responsabile per favorire la crescita''. Lo scrive su twitter il leader Cisl Annamaria Furlan commentando l'accordo siglato stanotte sul nuovo modello contrattuale .

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