
"Ha davvero lottato con i pensieri sul significato della vita, sulla felicità. Non poteva più andare avanti. Voleva trovare la pace. Tim non era fatto per la macchina da business in cui si è ritrovato; era un ragazzo sensibile che amava i suoi fan ma evitava i riflettori". Sono le parole che la famiglia di Tim Bergling, il DJ 28enne conosciuto da tutti come Avicii - trovato morto in Oman lo scorso 20 aprile - ha scritto in una lettera il cui testo è stato pubblicato sul sito della rivista 'Variety'.
"Il nostro amato Tim - si legge - era un cercatore, un'anima artistica fragile alla ricerca di risposte per domande esistenziali. Un perfezionista che ha viaggiato e lavorato duramente a un ritmo che lo ha portato ad uno stress estremo".
"Quando ha smesso di andare in tour (marzo 2016, ndr) voleva trovare un equilibrio nella vita per essere felice e poter fare ciò che amava di più: la musica", si legge ancora nella lettera, che si chiude con tutto l'amore da parte della sua famiglia. "Tim, ti ameremo e ci mancherai per sempre. Chi eri e la tua musica manterranno viva la tua memoria".