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Sanremo: Sfera Ebbasta, Festival roba antica, cambierebbe se lo conducessi io

Sfera Ebbasta nella cover di Rolling Stone
Sfera Ebbasta nella cover di Rolling Stone
11 gennaio 2018 | 14.07
LETTURA: 4 minuti

"Con quel pubblico, quello stile, quei presentatori" il Festival di Sanremo "sembra una roba così tanto italiana e antica che non ci andrei mai. Dovrei condurlo io, allora si che cambierebbe". A parlare così è Sfera Ebbasta, il rapper di Cinisello capostipite della trap italiana che con i singoli 'Dexter' e 'Tran Tran' ha conquistato il Platino (nel caso di 'Tran tran' addirittura triplo), ha girato l’Italia con un fortunatissimo tour e ha esordito nel mondo dell’editoria con 'Zero', il suo primo libro dove si racconta a 360 gradi.

Il suo terzo album, in uscita questo mese, si intitola 'Rockstar' e ad aprile partirà un tour attraverso gran parte della penisola con uno spettacolo mai presentato prima. Sfera conquista la cover di Rolling Stone, in edicola oggi, 11 gennaio, con due copertine diverse: intervistato dal direttore Giovanni Robertini, Sfera rispondendo usa il plurale perché parla anche a nome del produttore e "socio in affari" Charlie Charles. "Il titolo del disco, Rockstar, avrebbe potuto essere Trapstar, ma sarebbe stato riduttivo rispetto a quello che stiamo facendo – racconta il rapper – non è più di nicchia, siamo popolari, anche nel mercato, siamo belli chiari e presenti alla gente. Ormai il rap è il nuovo rock, come attitudine. Il rock, soprattutto in Italia è diventato musica leggera, e l’unica rockstar rimasta è Vasco".

Sfera Ebbasta parla sempre di soldi, di farli e spenderli. "Sono stato il primo a parlare di soldi. Una sorta di mio statement che ora è diventato di moda, lo fanno tutti. Il rap old school era più impegnato? A me di quella musica non arrivava niente. Il nostro messaggio è chiaro, anche un alieno lo può comprendere. Quanti dei famosi rapper impegnati lo hanno fatto perché davvero gli interessava? Io di politica non so un.... Tanto, capirci o non capirci, mi sembra solo che alla fine la prendano tutti nel... Serve davvero che m’interessi di politica? Che ti dica che i politici ci rubano i soldi? I soldi non danno la felicità ma fanno in modo che tutto vada nel verso giusto: ho comprato casa a mia madre e ora me la voglio acquistare pure io. La tua vita sembra migliore con il cash".

Fedez ha preso posizione, si è più volte politicamente schierato. Che ne pensa Sfera Ebbasta? "Dipende a che pubblico ti rivolgi. Parlare di politica ai bambini non credo serva a molto".

E le droghe leggere e i medicinali legali di cui, invece, ama parlare il rapper? "Oggi c’è più informazione sulle droghe e magari uno evita di diventare schiavo della cocaina. A me interessa solo la droga leggera e dello Xanax canto perché in riferimento a una modella. Come molti della sua generazione pensa che il fatto di non andarsi a prendere la busta dalla sputa palline, ma una medicina in farmacia, faccia meno male. Ma gli effetti sono terribili: mi sembra di vedere in giro solo rincoglioniti. È la nuova coca".

Progetti per il futuro? "Mi piacerebbe suonare in uno stadio, come Vasco. Il mio sogno è San Siro, non ci sono mai stato. La prima volta che ci andrò sarà per suonarci". E dopo San Siro andrete a Sanremo? "Ora no".

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