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'Amore che torni', i Negramaro ripartono

I Negramaro
I Negramaro
15 novembre 2017 | 17.15
LETTURA: 5 minuti

di Antonella Nesi

Oggi possiamo raccontarvi di un amore che non è finito e anzi vive un nuovo inizio. E, come in una coppia, quando si supera una crisi vale la pena di raccontarla”. Si intitola ‘Amore che torni’ il nuovo album dei Negramaro, come è tornato il feeling nella band salentina, dopo una crisi, mai dichiarata pubblicamente, che aveva portato ad una momentanea separazione i sei componenti del gruppo. “A novembre dell’anno scorso ci siamo sciolti per due mesi. Avevamo bisogno di stare separati. Io sono andato a New York ed ho avuto paura in alcuni momenti che non saremmo mai tornati insieme”, rivela il frontman e autore della band, Giuliano Sangiorgi durante la presentazione dell’album.

Ma questo disco – aggiunge – ha una luce incredibile proprio perché viene dal buio, da un buco nero”. Dopo due mesi di scrittura a New York, infatti, Sangiorgi è tornato e si è ritrovato con il gruppo “con una carica incredibile”. “Sono bastate poche ore e un incontro e un abbraccio” con il tastierista Andrea Mariano e tutto è tornato, meglio di prima. “Tanto che il disco è nato in pochissimo tempo, da una selezione di ben 80 pezzi”.

E non è un caso che la prima parola dell’album sia “torneranno” e le ultime tre “un nuovo inizio”. I 12 brani inediti sono tutti attraversati da questo travaglio e dal sentimento di paura prima e di felicità ritrovata poi. Dalla title-track ‘Amore che torni’ al primo singolo ‘Fino all’imbrunire’ (“torneranno i vecchi tempi/con le loro camicie fiammanti”) al brano ‘La prima volta’, che non è l’amarcord di una relazione a due ma un dialogo tra i Negramaro tra passato, presente e futuro (“e adesso non c’è niente al mondo/che possa somigliare in fondo/a quello che eravamo/a quello che ora siamo/a come noi saremo un giorno”). Fino al brano che chiude il disco “Ci sto pensando da un po’”, scritto da Sangiorgi “proprio nei giorni della crisi, cancellato come a scongiurare il peggio e poi recuperato” quando è tornato il sereno.

Inutile indagare sulla scintilla da cui è scaturita la crisi: “Un motivo unico non c’è – risponde Andrea Mariano, tastierista dei Negramaro – quando si vive costantemente insieme si arriva a non sopportarsi più anche proprio fisicamente. Avevamo bisogno di stare lontani, anche per ritrovare ognuno le proprie ragioni”. “Dietro non c’è nessuna Yoko Ono e nessun progetto solista”, chiarisce Sangiorgi. “I progetti paralleli ognuno se li è sempre gestiti tranquillamente ed io non ho mai pensato di fare musica senza una band, sin da quando ero ragazzino ed imitavo Bono nella mia cameretta, mi disegnavo la sagoma degli altri due U2 alle spalle…”, aggiunge Sangiorgi durante la presentazione dell’album nel planetario di Pino Torinese, una location in tema con la copertina dell’album dove campeggia una sorta di costellazione ad incorniciare il viso stilizzato di sua nipote Maria Sole, baby guest star del disco.

La bambina recita dei versi tanto nel brano iniziale ‘Fino all’imbrunire’ che in quello finale ‘Ci sto pensando da un po’’, dove Sangiorgi dedica un omaggio (a generazioni invertite) al Fabrizio De Andrè di ‘Nuvole’, “perché – dice – è con lui che ho capito che tutto era possibile nella musica”.

Il nuovo corso ha inaugurato anche un nuovo modo di lavorare: “Dopo la rottura abbiamo ritrovato una maggiore coesione e un’energia per proseguire altri 20 anni”. Musicalmente l’album raccoglie sonorità molto differenti in uno stile più essenziale rispetto al passato: “Ci sono tutti i generi che abbiamo amato – dice Sangiorgi – dal rap al rock, come ci sono tutte le cose che volevamo dire”. E infatti, uno dei brani è fortemente ispirato all’attualità. Si chiama ‘Per uno come me’ e racconta l’amore tra due naufraghi nel Mediterraneo.

“Quella dei migranti è una questione che sento molto forte. Io credo che nessuno di noi di fronte ad essere umani che affogano si tirerebbe indietro, nemmeno Salvini!”, dice Sangiorgi. “E poi questo brano, come l’intero disco, risente del fatto mentre ero in America, Trump annunciava nuovi muri e io stesso mi sentivo nella condizione di immigrato”, ammette. Ne risente anche il brano ‘New York e Nocciola’ dove Giuliano canta “apri quelle porte di nuovo”: “E lo chiedevo – conclude - non solo all’America ma anche ai Negramaro…”.

All’album seguirà un tour estivo negli stadi (che parte il 24 giugno da Lignano Sabbiadoro, passa per Milano, Roma, Pescara e Messina e chiude a Lecce il 13 luglio), al quale la band lavorerà nei prossimi sei mesi, finiti gli impegni promozionali. Tra questi, nei prossimi giorni, la prima apparizione dei Negramaro ad ‘X Factor’: “Abbiamo sempre detto di no ma, ora che con questa ripartenza il re è nudo, abbiamo deciso di andare a raccontare la nostra storia di band nata in una cantina 3x2 in un talent, perché quella tv è in qualche modo la cantina dei giorni nostri”.

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