Buone notizie per le fondazioni liriche italiane: dopo gli anni della crisi, il pubblico di opera, sinfonica e balletto si impenna. Secondo i dati rivelati dal mensile 'Classic Voice' nel numero in edicola domani, infatti, le Fondazioni - che entro il 30 giugno dovranno presentare i bilanci relativi alla stagione 2016, l’ultima in fase di rendicontazione - supereranno i 2 milioni 500 mila spettatori, circa 185.000 in più rispetto al 2015 e 327.000 rispetto al 2014.
In quasi tutte le principali istituzioni musicali il pubblico cresce come non accadeva da molti anni. In testa alla classifica dei rialzi ci sono l’Opera di Firenze, con quasi 60 mila spettatori in più, e il San Carlo di Napoli, con quasi 50 mila. Seguono il Petruzzelli di Bari (+42 mila), il Lirico di Cagliari (+41 mila) e il Massimo di Palermo (+22 mila). In percentuale sul pubblico proprio, gli aumenti più vistosi si realizzano al Petruzzelli di Bari (+68,1%) e al Lirico di Cagliari (+45.9). A seguire le Fondazioni liriche di Trieste (+33,4 %), Firenze (+33,1 %) e Napoli (+30,3%). Inoltre al Petruzzelli di Bari si registra un clamoroso exploit sul numero di abbonati, quasi raddoppiato (+91,1%).
Alla Scala il pubblico del 2016 aumenta rispetto al 2014 (+81 mila), ma cala rispetto al 2015, annata speciale e 'ricca' per via di Expo. Presenze stabili al Regio di Torino, al Carlo Felice di Genova e alla Fenice di Venezia. Unica flessione importante a Verona, dove tra l’Arena e il Filarmonico si perdono circa 40 mila spettatori.
In molti casi l’aumento degli spettatori è legato alle politiche di prezzo rivolte alle fasce di pubblico più giovane. Col 25% di spettatori entrati in teatro per la prima volta, l’Opera di Roma diventa la seconda Fondazione lirica italiana più 'popolata' (242.665 spettatori, dopo i circa 500 mila della Scala, escludendo le 370 mila presenze estive all’Arena di Verona), piazzandosi prima dell’Opera di Firenze (238 mila) e del San Carlo di Napoli (212 mila). Nella classifica di 'Classic Voice' seguono il Regio di Torino (178.803 spettatori), la Fenice di Venezia (141.824), il Massimo di Palermo (136.435), il Lirico di Cagliari (132.000).
Tra le Fondazioni che hanno aderito alla legge Bray, l’Opera di Roma è pure quella con il tasso medio più alto di riempimento sala (79%), seguita dal Comunale di Bologna (68%). In coda alla classifica, riferita al primo semestre 2016, c’è invece il Carlo Felice di Genova con soltanto il 25% delle poltrone occupate.
Nonostante gli sforzi compiuti sul piano gestionale e i positivi risultati ottenuti, la situazione delle nove fondazioni che hanno aderito ai piani di risanamento previsti dalla legge Bray resta comunque critica per la consistenza dei debiti accumulati in passato (circa 245 milioni, con i record negativi a Firenze, Roma e Napoli).