"Nella mia giovanile supponenza, mi ero arenato sulla complessità del comprendere la fede attraverso la ragione, arrivando alla conclusione che credere o meno fosse un quesito troppo grande, troppo intricato per poter essere compreso da una mente umana. Definendomi agnostico, in pratica me ne lavavo le mani". In una pausa delle riprese de 'La musica del silenzio', film sulla sua vita, Andrea Bocelli racconta a 'Credere', domani in edicola, il suo percorso religioso.
"La mia famiglia mi aveva impartito quei princìpi morali che mi facevano condurre una vita comunque rispettosa del prossimo e genericamente orientata al bene - dice il tenore - Ma ritenevo, sbagliando, che potessero essere sufficienti per vivere una vita serena". Quando e come, nella sua vita, entra poi il dono della fede? "Alcuni interrogativi esistenziali, con l’età adulta, sono tornati, impellenti... Anche perché obiettivamente senza la fede è difficile dare un senso alla vita. Senza la fede il nostro transito terreno è una tragedia annunciata che, nel migliore dei casi, termina con la vecchiaia, la malattia e la morte. Ho iniziato allora una ricerca perfino spasmodica, che alla fine, grazie a Dio, ha dato buoni frutti".
Nell'intervista il tenore spiega poi che "a contatto con la sofferenza, propria o altrui, ancor più quando coinvolge creature innocenti, è lacerante dover riconoscere, e accettare, come la mente dell’uomo non sia fatta per comprendere la logica di Dio. Lui è eterno e infinito, mentre la nostra ragione è tutto il contrario. Dio sta alla nostra mente come il mare sta a un piccolo secchio, dove purtroppo entrano pochi litri d’acqua. Abbiamo, però, una strada privilegiata per arrivare a Dio: la via del cuore".
Con la preghiera Bocelli ha "un rapporto intenso e quotidiano. Credo che rappresenti un potente e continuo rinnovamento, per la nostra vita. Far crescere la propria fede necessita impegno, costanza, sacrificio. E 'piegarsi' alla preghiera, che schiude un percorso fitto di scoperte, personali e straordinarie".
E di Papa Francesco dice: "È una benedizione per il mondo, nutro per lui una sincera, profonda devozione. Papa Francesco è un uomo di Dio, fonte di speranza e di ispirazione per tutti noi".