La sezione Venezia Classici della Mostra presenta mercoledì l'opera vigorosa e rigorosa di Luigi Zampa (1905 - 1991) 'Processo alla città' (1952). Un film che oltre a ispirarsi a una vicenda processuale che fece epoca (il processo Cuocolo), mostra per la prima volta una sorta di notabilato di camorra. Non a caso il soggetto, accanto a quella di Ettore Giannini, porta la firma di un Francesco Rosi appena trentenne che con questo film getta le basi per quello che undici anni dopo sarà il suo capolavoro, 'Le mani sulla città'.
Il restauro è stato curato da Csc-Cineteca Nazionale e Gaumont con la collaborazione dell’Associazione di Giuristi Napoletani 'Astrea. Sentimenti di giustizia' che ha dato impulso all’intero progetto. Per testimoniare l’importanza dell’operazione che trova riscontri non solo simbolici nell’attualità giudiziaria e di contrasto alla criminalità organizzata, la proiezione sarà introdotta di persona da Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia.
Il film è ambientato a Napoli, ai primi del secolo dove il giudice Antonio Spicacci emette mandati di cattura nei confronti di alcune persone coinvolte in due omicidi di stampo camorristico. La matassa è intricatissima, gli indiziati sono numerosi, alcuni insospettabili, e i malviventi godono di protezioni e conoscenze altolocate. Il giudice si trova di fronte a un bivio: lasciar perdere l'indagine o andare fino in fondo, a costo di mettere a soqquadro la città? Sarà la morte di un innocente a farlo decidere.