Amori finiti, amori ritrovati, amori perduti e amori consolidati. Questo il filo conduttore della maggior parte dei brani presenti alla 66/ma edizione del festival di Sanremo, con qualche timida incursione nel mondo della migrazione, nei rapporti tra padri e figli e un vero e proprio ribaltamento di ogni canone musicale, con un brano completamente composto da sette ritornelli diversi sia dal punto di vista dei testi che da quello musicale.
Tra i venti brani in gara, presentati oggi alla stampa nella sede milanese della Rai da Carlo Conti e dal direttore di Rai1 Giancarlo Leone, spicca l'interpretazione di Patti Pravo con 'Cieli immensi', scritto da Fortunato Zampaglione, in cui la cantante veneta chiede costantemente "ma tu chi sei, che cosa vuoi da me e come mai mi pensi" dopo un amore finito male, che tuttavia fa fatica a dimenticare.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Annalisa con 'Il diluvio universale', dove "l'amore è una necessità di te" necessità però non corrisposta visto che il suo lui sta "dall'altra parte del mondo". Noemi, invece, con 'La Borsa di una donna' (scritta per lei da Marco Masini) cerca all'interno della sua borsa tutta la sua vita: una borsa che non "si intona quasi mai con quello che si sta vivendo" e dove "non c'è posto per dimenticare".
Di un amore all'infinito canta invece Alessio Bernabei con 'Noi siamo infinito', musicalmente molto simile a quello proposto da Nek lo scorso anno, e con il ritornello ripetuto...all'infinito. E "infinte volte ho detto che non avrei più vissuto nessun altro amore che non sia tu" è quello che canta, invece, Lorenzo Fragola. Nel brano 'Infinite volte', il giovane cantautore spiega che "ci siamo amati in cima al mondo sopratutto e sopratutti e vorrei tornare indietro per fermare quell'istante".
Un amore diverso, invece, quello proposto dagli Stadio: quello tra padre e figlia. "Un giorno ti dirò che ho rinunciato alla mia felicità per te e tu riderai, riderai" e "un giorno mi dirai che un uomo ti ha lasciata e che non sai come fare" canta Gaetano Curreri spiegando alla figlia "che un uomo si può sbagliare ma che se era vero amore, è stato meraviglioso viverlo".
'Il primo amore non si scorda mai', canta invece Enrico Ruggeri: "è passato il tempo, ci ha scavato dentro, la vita ci ha trasformato, il mondo è cambiato da allora ma ricordo ancora tutti i giorni persi, adesso che siamo diversi, non ti dimentico", spiega il cantautore milanese con una sua tipica interpretazione.
Di vite diverse e rapporti diversi canta invece Clementino che, alternando l'italiano al napoletano, in 'Quando sono lontano', racconta la storia di un "musicante emigrante, una mina vagante" e di "come cambia tutto quando sei distante e la voglia si sentirsi grande". E anche Rocco Hunt si affida ad un misto di italiano e napoletano per raccontare in 'Wake up' dei suoi giorni tristi quando, dopo aver fumato un po' "mi sono fatto due risate con la politica in tivvu'. Lo Stato non ci sente specialmente a noi del sud" ma "fin quando avremo voce canteremo, chi lo fa in una stanzetta e chi a Sanremo e un giorno saremo felici".
Di migranti canta anche Irene Fornaciari con la sua 'Blu' dove racconta di una "donna in riva al mare che con la mano saluta i giorni che passano e volano a sud" e di un "bambino sulla spiaggia che mentre il sole va giù con la mano saluta i sogni che passano. Dove si nasconde la promessa libertà?".
Ma a scompaginare qualsiasi spartito musicale, ogni tipo di costruzione metrica e anche un po' la lingua italiana, ci pensano, come sempre Elio e le Storie Tese con la loro 'Vincere l'odio': un brano composto da sette ritornelli completamente diversi l'uno dall'altro, anche musicalmente, in cui si parla di un "femminiello che vivi a Napoli con i problemi presenti a Napoli", di una "topinaburbera, sedicente burbera che nasconde un cuore d'oro sotto quei 90 chili" cantando "una canzone brutta che però a me mi piace" nella convinzione che tutto questo possa aiutare a "vincere l'odio".
LE COVER DELLA SERATA DEL GIOVEDI'
Sorprese, doppiette ed autocelebrazioni nelle scelte dei Big in gara a Sanremo, poi, per la serata del giovedì, dedicata alle cover di canzoni della storia della musica italiana. Serata in cui gli artisti potranno chiamare sul palco per l'esecuzione anche degli ospiti (ma sono pochissimi quelli già stabiliti). La prima curiosità è che Patty Pravo (che ha subito annunciato la sua partecipazione al festival come una festa per i suoi 50 anni di carriera) ha scelto di proporre un'autocover, ricantando la sua 'Tutt'al più' del 1970 ma insieme a Fred De Palma.
L'altra curiosità è che due artisti, ovvero Renato Carosone e Lucio Battisti, sono stati scelti per due volte. Neffa intonerà, infatti, ''O Sarracino' e Rocco Hunt 'Tu vuo' fa l'americano' del cantautore pianista napoletano mentre Valerio Scanu canterà 'Io vivrò (senza te)' e Francesca Michielin 'Il mio canto libero'.
Diverse le sorprese nel resto delle scelte: Enrico Ruggeri ha scelto 'A Canzuncella' degli Alunni del Sole, Arisa 'Cuore' di Rita Pavone, Elio e le Storie Tese 'Quinto ripensamento' (versione italiana di 'Fifth of Beethoven' di Walter Murfhy, tratta dalla colonna sonora della 'Febbre del sabato sera), i Dear Jack 'Un bacio a mezzanotte' del Quartetto Cetra, gli Zero Assoluto 'Goldrake' (sigla del celebre cartone animato).
Tanti gli omaggi a grandi protagonisti della scena italiana scomparsi: così Clementino canterà 'Don Raffae'' di Fabrizio De Andrè, gli Stadio 'La sera dei miracoli' di Lucio Dalla, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato 'Amore senza fine' di Pino Daniele, i Bluvertigo 'La lontananza' di Domenico Modugno.
Ma tanti sono anche i brani di grandi protagonisti ancora sulla scena scelti dai colleghi in gara al festival: Alessio Bernabei canterà (con Fede & Benji) 'A mano a mano' di Riccardo Cocciante, Annalisa 'America' di Gianna Nannini, Noemi 'Dedicato' di Loredana Berté (la quale però avrebbe declinato l'invito ad presente sul palco per un duetto), 'Lorenzo Fragola 'La donna cannone' di Francesco De Gregori, Irene Fornaciari 'Se perdo anche te' di Gianni Morandi.