"La cosa più difficile nell'interpretare un Papa? Vestire i sui panni". Lo assicura Jude Law, protagonista di uno dei più gettonati incontri ravvicinati con il pubblico della Festa di Roma e da tre mesi sul set di 'The Youngh Pope, la serie in 8 puntate da 50 minuti di Sky ed Hbo diretta da Paolo Sorrentino. Dopo aver driblato red carpet e photocall, lasciando a bocca asciutta molti fan arrivati all'Auditorium con la speranza di vederlo, Law ha ricostruito, sollecitato dalle domande di Antonio Monda e dalla proiezione di diverse clip, tutta la sua carriera, accettando poi di rispondere anche a due domande sul set di Sorrentino. "La cosa più difficile al momento -ha raccontato l'attore- è che sul set riesco a sedermi solo su una specie di trespolo, uno sgabello scomodissimo. Una volta indossato il costume di scena, per paura che si possa sgualcire devo fare strane e complicate manovre. Quindi finisco per trascorre 14 ore al giorno senza sedermi quasi mai. L'aspetto è meraviglioso ma, insomma, è abbastanza faticoso".
Quanto alla decisione di lavorare con Sorrentino, Law ha aggiunto: "Ho sempre ammirato e seguito Paolo Sorrentino. Dopo 'La Grande Bellezza' ho detto a tutti che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui e un mese dopo mi è arruivata una sceneggiatura. Mi è stato detto che era il suo nuovo progetto ed io non potevo non cogliere un'occasione straordinaria, l'ho accettata con entusiasmo. Il film racconta la storia di un papa americano, non so quanto altro mi è permesso di aggiungere". L'attore non ha mancato di fare una dichiarazione d'amore per la capitale, sottolineando che "è da agosto che sto lavorando soprattutto nel centro di Roma e in questi tre mesi sto imparando ad amarla davvero".