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Anniversari

Dieci anni senza Sergio Endrigo, cantautore gentiluomo della musica italiana

Sergio Endrigo con la moglie Maria Giulia (Foto Wikipedia)
Sergio Endrigo con la moglie Maria Giulia (Foto Wikipedia)
07 settembre 2015 | 13.20
LETTURA: 4 minuti

Dieci anni fa, il 7 settembre 2005, moriva Sergio Endrigo, cantautore elegante e riservato, amato dal pubblico e apprezzato dalla critica. Grande amante della melodia classica italiana e della canzone francese, Endrigo è stato tra i pionieri della musica italiana così come la conosciamo oggi.

Il suo nome, a giusto merito, in una storia della canzone italiana va posto a fianco di Gino Paoli, Fabrizio De André, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, autori e cantanti che portarono una ventata di rinnovamento nel panorama musicale italiano dei primi anni '60.

Sergio Endrigo è nato in Istria a Pola (allora in Italia e oggi in Croazia) il 5 giugno 1933. Figlio di un cantante lirico, i suoi primi studi musicali li fa a dieci anni seguendo le orme del padre, crescendo però si rende conto che la sua strada non è quella del cantante lirico. Comincia così ad avvicinarsi alla musica leggera e all'inizio degli anni '60 incide i primi dischi.

Tra la cerchia di cantautori, Endrigo si fa conoscere per la sua fresca vena poetica, delicata e un po' malinconica con canzoni quali 'Aria di Neve', 'Via Broletto' e con la più sbarazzina 'Viva Maddalena'. Il grande successo popolare arriva nel 1962 con 'Io che amo solo te' poi la consacrazione definitiva nel 1968 con la vittoria al Festival di Sanremo con 'Canzone per te', cantata insieme al brasiliano Roberto Carlos.

Nel 1969, sempre a Sanremo, guadagna la seconda posizione con 'Lontano dagli occhi' in coppia con Mary Hopkin, e la terza nel 1970 con 'L'arca di Noè' in coppia con Iva Zanicchi. Con questa canzone vince anche il Premio della Critica come miglior testo. Altre sue partecipazioni a Sanremo sono del 1971 con 'Una storia', del 1973 con 'Elisa Elisa' e l'ultima risale al 1976 con 'Quando c'era il mare'.

La sua fortuna presso il grande pubblico, dopo gli splendori del 1968-71, viene rinnovata con canzoni per l'infanzia come 'Ci vuole un fiore'. Mentre nel 1970 partecipa al 'concept album' prodotto dal suo grande amico e sodale Sergio Bardotti intitolato 'La vita, amico, è l'arte dell'incontro'. Album che riunisce attorno alla figura del grande poeta e compositore brasiliano Vinicius de Moraes, Giuseppe Ungaretti, che traduce e legge alcune poesie di Vinicius, e Endrigo, che canta alcune canzoni di Viniciu, il tutto accompagnato dalla chitarra del brasiliano Toquinho.

Negli ultimi anni Endrigo entra in polemica con il mondo dell'industria musicale italiana. Nella sua carriera artistica ha scritto più di 160 canzoni e ha composto anche opere letterarie e sceneggiature teatrali.

Su Twitter Morgan rende omaggio a Endrigo postando un video della sua esibizione tratta dal concerto tributo al cantautore tenutosi l'11 gennaio 2006 all'Auditorium Parco della Musica di Roma.

Anche Iva Zanicchi ricorda su Twitter Endrigo: "Eri uno dei più grandi".

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