Il film tratto dal romanzo di Amélie Nothomb, racconta la permanenza della giovane protagonista, alter ego della scrittrice, nel Paese dei suoi sogni, quel Giappone nel quale è nata per caso e che ha lasciato quando aveva solo cinque anni
Da giovedì prossimo uscirà nelle sale 'Il fascino indiscreto dell'amore', il nuovo film di Stefan Liberski con Pauline Etienne e Taichi Inoue. La pellicola, il cui titolo originale è 'Tokyo Fiancée', è un adattamento del romanzo 'Né di Eva né di Adamo' di Amélie Nothomb, ed è stata presentata a Roma lo scorso aprile durante il festival del nuovo cinema francese 'Rendez-vous'.
Il film racconta la permanenza della giovane protagonista nel Paese dei suoi sogni, quel Giappone nel quale è nata per caso e che ha lasciato quando aveva solo cinque anni. Infatti Amélie torna in Giappone piena di entusiasmo e d’illusioni e per mantenersi decide di dare lezioni di francese. Incontra così Rinri, il suo primo e unico studente, un giovane giapponese con il quale crea subito un rapporto molto intimo.
La storia d’amore fra due giovani coetanei appartenenti a culture diverse è un confronto diretto fra abitudini, caratteristiche e modi di vivere estremamente lontani. Tra sorprese, momenti felici e le insidie di uno shock culturale che insieme poetico e divertente, Amélie scopre al contempo se stessa e una parte di Giappone che non aveva mai nemmeno immaginato prima...
Il film parte da un romanzo 'autobiografico'. Amelie Nothomb infatti è nata in Giappone da genitori belgi, e racconta il suo primo viaggio nel Paese del Sol Levante avvenuto negli anni '80 per rivedere i luoghi della sua nascita: "Ho letto il libro mi è piaciuto molto. Avevo voglia da molto tempo - confessa Liberski - di fare un film in Giappone, era un mio vecchio sogno. 'Il fascino indiscreto dell'amore' è quindi un incrocio felice tra tre cose: l'amicizia con Amelie Nothomb, la voglia di fare un film in Giappone e la storia d'amore raccontata da Amelie, semplice e particolare come la volevo io. Un perfetto miscuglio".
Liberski spiega di avere cambiato diverse cose, a partire dall'ambientazione spostata ai nostri giorni, con un finale drammatico che ripropone il terribile terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone nel 2011. "La realtà di un romanzo è diversa dal film -spiega il regista - e ho avuto bisogno di parecchio tempo per liberarmi del libro. E' una cosa strana l'adattamento di un film da un romanzo perché è impossibile non tradire un autore. Devi essere un traditore fedele: un paradosso che bisogna riuscire a realizzare. E' la prima volta che faccio un adattamento da un romanzo. All'inizio pensi che sia facile, ci sono delle scene, dei dialoghi, basta mettere tutto nella forma giusta, ma poi scopri che non è vero niente, che bisogna ricostruire tutto. Direi che è ancora più difficile".