Il cantautore napoletano ha suonato con il Re del blues nei primi anni '90, al Pistoia Blues e al Rocce Rosse & Blues Festival. B.B.King "Ha vissuto tutta la sua vita per il blues, per quel particolare suono che veniva dai campi di cotone, dai campi che erano stati coltivati dagli schiavi", dice il cantautore napoletano ricordando, all'Adnkronos, il bluesman scomparso all'età di 89 anni
"Ha vissuto tutta la sua vita per il blues, per quel particolare suono che veniva dai campi di cotone, dai campi che erano stati coltivati dagli schiavi, e sul palco portava questo mondo che viene da lontano, dall'Africa". A ricordare così, all'Adnkronos, lo scomparso re del blues B.B. King è un italiano che con lui ha condiviso lo stesso palco, Edoardo Bennato.
Con King, il cantautore napoletano si è esibito nel 1990 al Pistoia Blues, poi di nuovo l'anno dopo in Sardegna: "A Pistoia eseguimmo 'Signor censore', ma sul palco non eravamo solo noi; al Rocce Rosse & Blues Festival, nel '91, invece, niente voce. Lui con la sua chitarra, io con la mia e l'armonica. Solo noi due. Fu molto emozionante", ricorda Bennato e gli si arrochisce un po' la voce quando aggiunge che "dopo l'esibizione mi disse: "Man, you can play the blues!", ovvero "Uomo, tu sai come si suona il blues!"
Un riconoscimento che emoziona ancora Bennato, una ricompensa alla sua passione per il blues: "Da ragazzino ero affascinato da quel mondo musicale e poi, nel 1976, incisi 'La torre di Babele' con un brano, 'Ma chi è?', che era appunto un blues, in dialetto napoletano. La stessa strada che seugui, con lo pseudonimo Joe Sarnataro, nei brani per il film di Giacomo De Simone 'Joe e suo nonno' (1992), raccolti nell'album album 'È asciuto pazzo 'o padrone'". Proprio il suo essere napoletano, cantare anche in napoletano, ha aiutato Bennato, a "sentire vicina, a capire meglio, la musica di B.B. King, una musica legata al disagio, al bisogno di tradurlo in musica, nel suo Missisipi segregazionista, nella mia Napoli".