Il presidente della commissione di Vigilanza: "Il servizio pubblico ha il dovere di contrastare questo fenomeno e non di alimentarlo". E punta il dito contro il format del programma: "Si basa esclusivamente sulla speranza di un facile guadagno. Ho per questo presentato un quesito alla Rai"
La concessionaria del servizio pubblico "ha l’obbligo di fare chiarezza e rendere conto pubblicamente sui sospetti di irregolarità, emersi in sede processuale, su un gioco a premi ('Affari Tuoi', ndr) che si basa su consistenti vincite in denaro e che appare incompatibile con il principio di responsabilità sociale dell’azienda radiotelevisiva finanziata dai cittadini con il canone". Lo scrive in un post su facebook il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico, evidenziando come la Rai debba essere "fino in fondo consapevole dell’impatto che le sue scelte editoriali possono avere sulla società, e in particolar modo, sulle fasce più deboli della popolazione, che più di altre sono vittime della piaga del gioco d’azzardo. Il servizio pubblico - scandisce Fico - ha il dovere di contrastare questo fenomeno, non alimentarlo".
"Nel suo Codice Etico - sottolinea Fico - la Rai riconosce l’influenza, anche indiretta, che le proprie attività possono avere sullo sviluppo economico e sociale della collettività, nonché sul benessere generale".
Per questo motivo, prosegue il presidente della Vigilanza, "l’intera programmazione della televisione pubblica, compresa quella riguardante le trasmissioni di intrattenimento, dovrebbe essere costantemente improntata al rispetto del principio di responsabilità sociale. Non è, però, sempre così. Da tempo molte associazioni di consumatori e utenti criticano il programma di Rai Uno 'Affari tuoi' sia per le modalità di svolgimento, sia per il messaggio stesso della trasmissione".
"Le diverse fasi del gioco - fa sapere Fico - sono state oggetto di valutazione in sede processuale: da un lato, è stata riconosciuta, tanto in primo quanto in secondo grado, la fondatezza di sospetti su presunte irregolarità nell'assegnazione dei premi; dall'altro, è stata evidenziata una generale mancanza di trasparenza nelle tecniche di controllo".
"Ma è lo stesso format - dice il presidente della Vigilanza Rai - ad essere estraneo alla missione del servizio pubblico, considerato che si fonda esclusivamente sulla speranza di un facile guadagno e sull'azzardo. Ho per questo presentato un quesito alla Rai".
"Nel nuovo contratto di servizio - conclude Fico - la Commissione di Vigilanza ha inserito una norma precisa per contrastare la ludopatia: il divieto di diffondere sui canali della tv pubblica spot del gioco d’azzardo. Ci aspettiamo che Rai e ministero dello Sviluppo Economico lo sottoscrivano".