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Lirica: Pappano, Harteros e Kaufmann portano 'Aida' in trionfo a S. Cecilia

Standing ovation e 15 minuti di applausi per il capolavoro di Giuseppe Verdi eseguito in forma di concerto all'Auditorium Parco della Musica. Pubblico internazionale in sala con un vero e proprio 'parterre de roi' per l'evento più atteso della stagione. Da Padoan a Squinzi, Letta, Fuortes, Arbasino e Cecilia Bartoli ad applaudire il cast internazionale di interpreti (Fotogallery)

Jonas Kaufmann, Anja Harteros e Antonia Pappano in un momento dell''Aida' di Verdi all'Accademia di Santa Cecilia (foto Musacchio & Ianniello)
Jonas Kaufmann, Anja Harteros e Antonia Pappano in un momento dell''Aida' di Verdi all'Accademia di Santa Cecilia (foto Musacchio & Ianniello)
28 febbraio 2015 | 14.44
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Era l'evento più atteso della Stagione dell'Accademia di Santa Cecilia. E ieri sera si è capito perché: 15 minuti di applausi e standing ovation finale, sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma (capiente poco più di 2700 posti) interamente gremita da un pubblico internazionale con biglietti esauriti già da tre mesi (Fotogallery). L''Aida' di Giuseppe Verdi in forma di concerto diretta da Antonio Pappano alla guida di Coro e Orchestra di Santa Cecilia, con la Banda della Polizia per la scena del trionfo e le grandi star internazionali del momento, ha spiazzato per il livello esecutivo e interpretativo tutti o quasi i precedenti allestimenti del capolavoro.

Jonas Kaufmann, re dei tenori drammatici del momento al suo debutto nel ruolo di Radames, ha emozionato la platea che gli ha tributato applausi a scena aperta. Sin dall'inizio dell'opera, dopo la difficilissima 'Celeste Aida', eseguita in maniera magistrale. Anja Harteros, anche lei 'debuttante' in Aida, tedesca ma di origini greche, è considerata uno dei soprani più acclamati dei nostri giorni. E il lunghissimo applauso finale, dopo una prova al limite della perfezione, salvo una piccola stecca nell'aria 'Cieli azzurri', lo ha testimoniato. Anche il basso uruguaiano Erwin Schrott ha dato una grande prova nel ruolo di Ramfis. Applausi anche per Ekaterina Semenchuck (Amneris), Ludovic Tezier (Amonasro), Marco Spotti (Re), Paolo Fanale (Messaggero) e Donika Mataj (Sacerdotessa).

In sala un 'parterre de roi', dal ministro Padoan ad Arbasino, al sovrintendente del Musikverein di Vienna

In sala un vero e proprio 'parterre de roi': dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al leader di Confindustria Giorgio Squinzi, il capo della Polizia, Alessandro Pansa, l'ambasciatore del Giappone Kazuyoshi Umemoto, Gianni Letta, Bruno Vespa, lo scrittore Alberto Arbasino, i compositori Giorgio Battistelli e Matteo d'Amico, i sovrintendenti dell'Opera di Roma e del Maggio Fiorentino, Carlo Fuortes e Francesco Bianchi, la star del belcanto Cecilia Bartoli e perfino il sovrintendente del Musikverein di Vienna, Thomas Angyan. Oltre alle 'dame' romane come Carla Fendi e Simona Marchini.

Un successo non solo per Pappano, l'orchestra, il coro (prestazione straordinaria) e gli interpreti di questa 'Aida', che nei giorni scorsi è stata incisa per la Warner Classics, ma anche per il nuovo sovrano della fondazione. Lo spettacolo, in un'unica serata, segna infatti l'inizio del 'regno' di Michele dall'Ongaro, che dal 20 febbraio è il nuovo presidente sovrintendente dell'istituzione, e la chiusura di una lunga e fruttuosa guida dell'Accademia, quella di Bruno Cagli.

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