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Spagna, Sanchez: "Ho deciso di proseguire con tutta la forza alla guida del governo"

Il premier spagnolo ha annunciato la decisione di non dimettersi

Pedro Sanchez (Afp)
Pedro Sanchez (Afp)
29 aprile 2024 | 11.17
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Niente dimissioni per il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Ho deciso di proseguire con tutta la forza alla guida del governo della Spagna", ha annunciato il premier. "Mia moglie e io - ha detto - sappiamo che questa campagna di discredito non si fermerà, sono 10 anni che la subiamo. E' grave". Sanchez ha poi espresso apprezzamento per "la solidarietà e l'empatia arrivate da ogni parte".

"Ho deciso di proseguire, di continuare con ancora più forza, se possibile, alla Presidenza del governo spagnolo", ha sottolineato Sanchez. "C'è solo un modo per invertire questa situazione" e cioè "che la maggioranza sociale, come ha fatto in questi cinque giorni, si mobiliti in un fermo impegno per la dignità e il buon senso, mettendo fine alla politica della vergogna che stiamo subendo da troppo tempo". E ha aggiunto: "O diciamo basta, o questo degrado della vita pubblica determinerà il nostro futuro condannandoci come Paese".

"Assumo davanti a voi il mio impegno a lavorare instancabilmente, con fermezza e serenità per l'imminente rigenerazione della nostra democrazia e per il progresso e il consolidamento dei diritti e delle libertà", ha dichiarato. "Il nostro Paese ha bisogno di fare una riflessione collettiva che apra la strada alla pulizia, alla rigenerazione, al fair play", ha aggiunto. "Mettiamo fine a questo fango nell'unico modo possibile: attraverso un rifiuto collettivo, sereno, democratico, al di là di sigle e ideologie, che mi impegno a guidare con fermezza come Presidente del Governo della Spagna" ha concluso. Sanchez si era recato alle prime ore di oggi alla Zarzuela per comunicare la propria decisione al Re.

Si sono conclusi così i cinque giorni di ''pausa di riflessione'' che il premier aveva deciso di prendersi per decidere se dimettersi o meno a seguito delle accuse di corruzione e traffico di influenze rivolte alla moglie Begona Gomez da parte dell'opposizione di destra. Due giorni fa la procura di Madrid ha chiesto l'archiviazione del caso.

"Devo fermarmi e riflettere. Vale la pena tutto questo? Non lo so - aveva scritto il leader socialista in una lettera pubblicata sui social - Ho urgente bisogno di una risposta alla domanda se devo continuare a essere a capo del governo o dimettermi da questo alto onore". Sabato oltre 100mila spagnoli sono scesi in piazza a Madrid per chiedere al premier socialista di non dimettersi. "Certamente vale la pena, rimani!", è stato uno dei cartelli mostrati dai manifestanti. "Sì alla democrazia, no al fascismo", uno degli slogan scanditi.

L'inchiesta su Begona Gomez

Già subito dopo l'apertura dell'inchiesta su Begona Gomez, il governo a trazione Sanchez aveva respinto le accuse come "false", accusando il giudice Juan Carlos Peinado di aver politicizzato l'indagine per favorire la destra. La denuncia del sindacato di destra Manos Limpias si basava su una serie di articoli pubblicati da testate giornalistiche, in particolare El Confidencial, secondo i quali Gomez avrebbe ricevuto favori dai dirigenti di Air Europa e da Globalia (uno dei principali tour operator spagnoli), in qualità di direttrice di un centro di ricerca sull'Africa che ha gestito per quasi quattro anni fino al 2022 presso l'Università Ie di Madrid.

Manos Limpias collegava la sua attività a un piano di salvataggio da 475 milioni di euro ricevuto dalla compagnia aerea alla fine del 2020 mentre lottava per sopravvivere alla pandemia di coronavirus. Lo stesso sindacato ha poi ammesso che le notizie riportate in questi articoli potevano essere false.

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