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Europee, Gozi (Renew): "Noi mai con l'Ecr"

"Ursula e Giorgia candidate per finta"

Ursula von der Leyen - (Afp)
Ursula von der Leyen - (Afp)
30 aprile 2024 | 17.42
LETTURA: 2 minuti

Per Renew Europe, l’apertura di Ursula von der Leyen ad una eventuale collaborazione con l’Ecr nel Parlamento Europeo dopo le elezioni “non è accettabile” e i Liberali non faranno mai “alleanze politiche e programmatiche” con “estremisti” di destra come i Conservatori e Riformisti Europei. A dirlo all’Adnkronos, dopo il primo dibattito di ieri tra gli Spitzenkandidaten a Maastricht, è Sandro Gozi, uno dei tre candidati di punta di Renew, segretario del Partito Democratico Europeo ed eurodeputato, eletto in Francia con Renaissance. Von der Leyen, osserva Gozi, “è già una candidata per finta: su questo ha una cosa in comune con Giorgia Meloni, perché vuole fare la presidente della Commissione e non si presenta da nessuna parte, mentre Meloni non vuole fare nulla, ma si presenta dappertutto. Quindi certamente, per finzioni e presa in giro degli elettori, Giorgia e Ursula sono molto vicine”. “La nuova finzione di Ursula - continua - è fare una distinzione tra gli estremisti di destra della Lega, dell’AfD e del Rassemblement National e gli estremisti di destra di Fratelli d’Italia, Vox ed Eric Zemmour. Estremisti sono: che siano in uno, due, tre o dieci gruppi, noi con l’Ecr, Meloni, Id, Le Pen, non faremo nessuna alleanza politica. Questo vale per ieri, per oggi e per domani. ”. (segue)

Per Gozi, “più von der Leyen va verso l’estrema destra, più si allontana da Renew”. Certo, continua, “non è che possiamo impedire a qualcuno di votare il prossimo presidente della Commissione. Non possiamo impedire a Meloni di fare ogni tanto una cosa giusta, ma noi alleanze politiche e programmatiche, un programma politico di legislatura, con obiettivi comuni, come abbiamo fatto nel 2019, con Ecr, Meloni, Fazzolari e altri estremisti del genere, non ne facciamo. Non l’abbiamo fatto nel 2019 con i polacchi del Pis, non lo faremo nel 2024 con Meloni”.

E questo, precisa, “non per pregiudizio, ma perché, semplicemente, abbiamo visioni profondamente diverse dell’Europa: la stessa Meloni lo ha detto chiaramente a Pescara, che è incompatibile con noi di Renew”. Nel 2019, ricorda, il Pis polacco “votò la presidente della Commissione (von der Leyen, ndr), perché avevano un commissario (all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ndr). Secondo me più von der Leyen va verso gli estremisti, più si allontana dalla possibilità di succedere a se stessa”. Infine, il calendario. Il voto di conferma del prossimo presidente (o della prossima presidente) della Commissione si potrebbe tenere a settembre, calendario alla mano.

“Non è ancora deciso - spiega Gozi - a luglio è stretta, ma decideremo dopo le elezioni. Certo, per votare a luglio occorrerebbe una seconda sessione speciale, nella seconda metà del mese. Se non facciamo una sessione speciale in luglio, dovremo aspettare settembre. Ma la questione è ancora aperta”, conclude.

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