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Ribelli 5S a rischio espulsione

Nella foto, i senatori M5S Elena Fattori, Gregorio De Falco e Paola Nugnes (Fotogramma)
Nella foto, i senatori M5S Elena Fattori, Gregorio De Falco e Paola Nugnes (Fotogramma)
07 novembre 2018 | 11.33
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I ribelli 5 Stelle hanno tirato dritto non votando il dl Sicurezza e ora rischiano l'espulsione. A quanto apprende l'Adnkronos dai vertici pentastellati, i senatori Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura - sui quali è stata avviata un'istruttoria dai probiviri del Movimento - rischierebbero di fatto il 'cartellino rosso'.

Paola Nugnes non esclude l'ipotesi di un addio al Movimento 5 Stelle, se non addirittura le dimissioni da parlamentare. "Vedremo", dice sibillina all'Adnkronos, nel giorno in cui l'aula di Palazzo Madama ha dato il via libera al dl sicurezza targato Matteo Salvini.

"Non parteciperò al voto e lascerò l'aula", aveva detto il senatore M5S De Falco annunciando l'assenza in Aula e sfilandosi così dal voto di fiducia al decreto. Stesso discorso per le colleghe senatrici pentastellate Nugnes e Fattori, oltre che per il senatore Mantero.

Assente al momento della votazione anche la senatrice M5S Virginia La Mura che in un post su Facebook ha spiegato le ragioni della sua scelta: "Anche io sono uscita dall'aula al momento del voto perché ho fiducia nell'azione di questo governo, ma non potevo dare il mio voto al decreto Sicurezza". "Se mi si vuole costringere a votare un decreto attraverso la fiducia - scrive ancora La Mura - non posso fare altro che uscire dall'aula. Questo decreto non mi appartiene e ritengo vada anche contro i principi del Movimento 5 Stelle stesso". Secondo la senatrice 5 Stelle "questo decreto che chiamano sicurezza in realtà crea repressione e maggiori rischi sociali. Con l'abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari avremo migliaia di nuovi migranti irregolari senza alcuna tutela e senza alcuna possibilità di integrazione, e non essendo possibili i rimpatri, cosa faranno queste persone senza diritti?".

De Falco aveva spiegato che "permane il rapporto di fiducia" instaurato il 6 giugno, ma il decreto, a suo giudizio, apporta "gravi lesioni all'ordinamento", rispetto alle quali "il Parlamento non può limitarsi a un grigio compito di ratifica". Il senatore aveva quindi concluso con un monito: la libertà e la democrazia non sono conculcate dai nemici "ma dalla resa degli amici". Mentre secondo Paola Nugnes il dl sicurezza "aumenterà il numero degli irregolari, saranno 120mila in più nel 2019, non spariranno per decreto queste persone, che non saremo in grado di riportare in casa loro".

"In qualità di capogruppo ho segnalato ai probiviri il comportamento tenuto in Aula dai senatori Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero e Virginia La Mura, che hanno avviato un'istruttoria nei loro confronti", si legge in una nota del capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli che aggiunge: "Si tratta di un comportamento particolarmente grave visto che si trattava di un voto di fiducia al Governo".

"Ne prendo atto...", si è limitata a dire all'Adnkronos Elena Fattori commentando l'avvio dell'istruttoria.

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