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Manovra, Di Maio perde le staffe

(Adnkronos)
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18 settembre 2018 | 17.21
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Resta alta la tensione all'interno del governo gialloverde sulla manovra. Il vertice di lunedì a palazzo Chigi, raccontano, e il lavoro di mediazione del premier Giuseppe Conte, non sarebbero serviti a riportare la pace tra Tria e gli azionisti dell'esecutivo M5S-Lega, che scalpitano per inserire nella legge di bilancio i propri cavalli di battaglia, ossia reddito di cittadinanza e flat tax.

A quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti M5S, l'offerta avanzata al vertice sulla manovra dal ministro del Tesoro Giovanni Tria è quella di rifinanziare il reddito di inclusione voluto da Matteo Renzi. Ritoccandolo al rialzo: un miliardo in più. Una proposta, quella del responsabile del Tesoro, che avrebbe mandato su tutte le furie il vicepremier Luigi Di Maio, surriscaldando l'incontro a palazzo Chigi. Dopo il vertice di governo e la riunione notturna con i suoi, il vicepremier è tornato a battere cassa: Tria deve trovare le risorse. Di Maio è deciso a puntare i piedi per portare a casa il reddito di cittadinanza senza apportare modifiche rispetto alla proposta del M5S: 780 euro per i 5 milioni che, stando ai dati Istat, rappresentano la Popolazione in condizioni di povertà assoluta. E in serata, parlando a Dimartedì, su La7, Di Maio assicura: "Manterremo gli impegni, i soldi ci sono. Non sono uno di quei ministri che in campagna elettorale prometteva una cosa e poi al governo ne dice un'altra". La legge di bilancio "manterrà le promesse".

Fonti M5S riferiscono inoltre di un'insofferenza crescente dei pentastellati nei confronti del titolare del dicastero di via XX settembre, con la sottosegretaria Laura Castelli in rotta di collisione con Tria. Malumori si starebbero registrando nelle ultime ore anche dopo le dichiarazioni del sottosegretario leghista all'Economia, Massimo Bitonci, che ha spiazzato i grillini annunciando che il fondo per il ristoro dei truffati dalle banche ammonterà a 500 milioni di euro. "I fondi potrebbero essere anche di più, ma questa 'annuncite' rischia di danneggiarci", si sfoga con l'Adnkronos un big M5S del governo.

In Transatlantico alla Camera, a microfoni spenti, non manca chi dà sfogo a tutto il proprio disappunto: "Sulla legge di bilancio - dice all'Adnkronos un grillino, off the records - ho la casella di posta intasata dai messaggi degli elettori del mio territorio. Decine di messaggi, che dico, centinaia! Cosa gli devo rispondere? Che l'Europa non vuole farci fare il reddito di cittadinanza?". E ancora: "Non è solo il reddito di cittadinanza, siamo stati eletti per cambiare il Paese, non per accontentare qualche burocrate".

Tra le proposte avanzate durante il vertice a Palazzo Chigi dai 5 Stelle, a quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti pentastellate, c'è quella di tagliare i vitalizi agli ex consiglieri regionali. In caso di mancate 'sforbiciate', le regioni vedrebbero arrivare meno risorse dal governo centrale, con un vero e proprio taglio dei fondi corrisposti. Un nuovo vertice di governo per fare il punto sulla manovra e iniziare a mettere nero su bianco cifre precise per dare sostanza alla legge di bilancio potrebbe tenersi al rientro di Di Maio dalla Cina. Un'occasione per sedare le voci critiche che si alzano dal gruppo parlamentare grillino ma anche dal territorio.

Intanto, parlando da Milano per il Bloomberg European Capital Markets Forum, Tria ha rassicurato la platea di analisti, banchieri e imprenditori sui futuri "sforzi per ridurre il debito pubblico" ma delineando un piano per l'Irpef che "va ben oltre" la flat tax. Sul reddito di cittadinanza l'accenno è quasi di circostanza ("dobbiamo risolvere i problemi sociali alla base di questa necessità"), mentre sulla riduzione delle tasse l'apertura è netta.

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