"'Temete l'ira dei giusti'. Lavoro per la sicurezza degli Italiani e mi indagano per sequestro di persona (30 anni di carcere), lavoro per cambiare l’Italia e l’Europa e mi bloccano tutti i conti correnti, per presunti errori di dieci anni fa". Così il ministro e leader del Carroccio Matteo Salvini dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Genova, che ha confermato il sequestro dei beni della Lega al fine di recuperare i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali relativi alla truffa per cui è stato condannato in primo grado l'ex segretario Umberto Bossi e l'ex tesoriere Francesco Belsito. "Se qualcuno pensa di fermarmi o spaventarmi - ha aggiunto il ministro e vicepremier - ha capito male, io non mollo e lavoro con ancora più voglia. Sorridente e incazzato".
Matteo Salvini arriva così a citare la Sacra Bibbia, nello sfogo che prende spunto da una storica frase delle Sacre Scritture: ''Si temi l'ira dei mansueti perché essi riverseranno in voi tutto ciò che hanno subito".
Una citazione utilizzata anche da Beppe Grillo qualche anno fa: in un post dal titolo 'Legittima difesa' pubblicato sul suo blog nell'agosto 2011 il leader M5S se la prendeva con la vecchia classe politica e concludeva la sua 'invettiva' con la storica frase biblica (''Si temi l’ira dei mansueti") e l'invito ai politici a lasciare il Paese: ''Andatevene finché siete in tempo".