"Meno spreco di denaro pubblico, meno spese inutili". Il premier Giuseppe Conte 'rottama' l'Airbus A340-500, acquistato in passato per i voli di Stato. Ad annunciarlo, con un post su Facebook, è lo stesso presidente del Consiglio. "Il governo che presiedo da subito ha voluto dare segnali di forte cambiamento rispetto al passato - scrive Conte -. E in quest'ottica si inserisce la volontà di rescindere il contratto di leasing dell'aereo Airbus A340-500, acquistato in passato per i voli di Stato". Nel suo post, Conte sottolinea come si tratti di "un impegno che avevo e avevamo assunto sin dal nostro insediamento, una decisione sacrosanta, tutt'altro che simbolica".
"A conti fatti - spiega il premier - si è trattato di un'operazione del tutto svantaggiosa, sia dal punto di vista dell'impatto economico che dell'utilità pratica. Parliamo di circa 150 milioni di euro spesi per soli 8 anni di noleggio, inclusi i 20 milioni per riconfigurarlo, per un velivolo quasi mai usato. Soldi degli italiani, che vincolavano il governo". "Un aereo così grande e costoso non serve - conclude Conte -. È uno spreco e un capriccio a cui noi rinunciamo molto volentieri".
LA LETTERA DEI MINISTRI - "E' finita un'epoca" commenta Matteo Salvini. Al post di Conte segue la richiesta dei ministri Danilo Toninelli, Luigi Di Maio ed Elisabetta Trenta, che in una lettera indirizzata ai commissari di Alitalia, chiedono di sciogliere lo "sciagurato" contratto di leasing dell'Air Force dell'ex premier Matteo Renzi. I commissari hanno ricevuto la missiva e stanno già lavorando agli aspetti contrattuali immediatamente necessari, a quanto si apprende da fonti di Alitalia.
"Chiediamo formalmente ai commissari Alitalia di risolvere quel contratto che prevede quattro salatissime voci di spesa - scrive Toninelli su Facebook - in primis proprio il leasing (81 milioni), poi la manutenzione (31 milioni), l'handling (12 milioni) e l'addestramento piloti (quasi 4 milioni), per un costo complessivo che arriverebbe intorno ai 150 milioni in otto anni con la mancata riconfigurazione interna dell'aeromobile".
"Comprare tre treni nuovi di zecca per il trasporto regionale e dei pendolari. Oppure acquistare una decina di nuove Tac per la sanità pubblica. O ancora costruire due scuole con almeno 25 aule ciascuna e laboratori ai nostri ragazzi. Ecco cosa il MoVimento 5 Stelle e il Governo del cambiamento potranno fare con gli oltre 18 milioni risparmiati ogni anno fino al 2024 grazie alla revoca dello sciagurato leasing dell'Air Force Renzi", dice Toninelli. Soldi, quelli del contratto, che, sottolinea "nemmeno vanno ad Alitalia, al nostro vettore nazionale, ma nella quasi totalità a beneficio di Etihad, la proprietaria dell'Airbus 340-500 tanto amato da Renzi".
"Stiamo parlando - prosegue Toninelli - di un quadrimotore turbofan uscito dal mercato nel 2011 e quindi superato, obsoleto, pesante quanto l'ego dell'ex premier. Un apparecchio fuori dal tempo, proprio come la megalomania del fu segretario Pd che non è nemmeno riuscito a modificarlo all'interno, a riconfigurarlo appunto (quinta voce di spesa) secondo i suoi smodati desideri". "Talmente grosso - sottolinea il ministro delle Infrastrutture - da dover atterrare per forza a Fiumicino, non a Ciampino, che è l'aeroporto in cui fanno scalo normalmente i voli di Stato. Peraltro, nella realtà dei fatti, l'Air Force Renzi ha compiuto finora un solo, mesto viaggio: per trasportare niente poco di meno che l'ex sottosegretario Ivan Scalfarotto in missione a Cuba".
"Oggi il senatore di Scandicci è passato dagli aerei di lusso alle ville da nababbo. Ma ai cittadini ha lasciato sul groppone questo assieme a mille altri sprechi. Ora la musica però è cambiata. Dopo gli anacronistici vitalizi, il MoVimento 5 Stelle al governo taglia il folle leasing: un regalo solo per Etihad che non ha certo brillato come socio di Alitalia e che per giunta si riprenderà il velivolo alla data di scadenza del salasso. Meno privilegi alla politica e più servizi agli italiani. Meno airbus, più scuolabus", conclude Toninelli.
"Mai più Air Force Renzi! - scrive Di Maio in un post su Fb - L'epoca dei privilegi è finita. Dopo i vitalizi e in attesa delle pensioni d'oro, oggi, come annunciato dal Presidente Conte, possiamo salutare anche l'Air Force Renzi, il costosissimo e inutile aereo che l'ex presidente del Consiglio si era preso e che poi non aveva neppure mai usato. Una vergogna senza precedenti: parliamo di un aereo non performante e fuori produzione da anni, preteso dall'ex premier dopo mesi di piagnistei, nonostante lo Stato italiano avesse già una decina di velivoli di Stato". "Con il governo del cambiamento le priorità sono le esigenze dei cittadini, non i capricci dei politicanti", rimarca il leader M5S.
LA REPLICA DI RENZI - Immediata la replica di Matteo Renzi. "Quando tornano su bufale come "l'aereo di Renzi" significa che sono disperati - scrive il senatore su Twitter - quell'aereo non era per me ma per le missioni internazionali delle imprese. Io non ci ho mai messo piede. Di Maio ha scritto un decreto che licenzierà 80mila persone: parli di quello, non delle bufale".
"Era un mezzo - scrive ancora Renzi su Facebook - a servizio delle nostre politiche di rilancio dell'export. Non è un caso se io non ci ho mai messo piede: usavo lo stesso aereo che hanno usato tutti i premier, tutti, quelli prima di me e quelli dopo di me. Oggi però Di Maio e Conte -all'unisono - parlano di nuovo 'dell'aereo di Renzi'. Mi fa piacere che Di Maio abbia permesso a Conte di parlare e sono rassicurato, come tutti gli italiani, di sapere che il nostro premier stia bene. Il punto politico è che Di Maio ha scritto un decreto che farà licenziare 80mila persone. E non sapendo come cambiare discorso, rilancia le vecchie bufale di un tempo".
"Tutto bene, se non fosse che adesso Di Maio è ministro. E dovrebbe occuparsi di lavoro e sviluppo economico, non di creare disoccupati. Perché alla fine il governo del cambiamento cambierà solo questo: la carta da visita del ministro Di Maio. Doveva essere il ministro del Lavoro, è diventato il ministro della disoccupazione. Hanno vinto le elezioni parlando di flat tax, reddito di cittadinanza, legge Fornero. Hanno bisogno di bufale per andare avanti. Ma la verità prima o poi viene fuori. E il tempo è galantuomo: se sono costretti a rilanciare su una bufala conclamata come 'l'aereo di Renzi' - conclude l'ex premier - significa che se ne stanno accorgendo anche loro".