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Caso Diciotti, Salvini tira dritto

(Afp)
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13 luglio 2018 | 11.46
LETTURA: 4 minuti

"Andrò fino in fondo finché qualcuno non venga assicurato alla giustizia". Matteo Salvini tira dritto. Intervenendo a Rtl 102,5, sulla vicenda della nave Diciotti e dei migranti sbarcati stanotte a Trapani, dopo l'intervento del Presidente Mattarella che ha sbloccato l'impasse, il titolare del Viminale non usa mezzi termini. "Io volevo che le indagini spiegassero cosa era accaduto - ha detto - per il momento ci sono indagati". Quindi ha aggiunto: "Mi farebbe arrabbiare se coloro che sono sbarcati finissero tutti a piede libero, certezza pena deve essere fondamento per italiani e soprattutto per chi è ospite, non voglio che finisca tutto a tarallucci e vino".

Dopo l'intervento di ieri del presidente Mattarella, Salvini ha precisato che non c'è alcuno scontro tra il Colle e il Viminale. "Non mi scontro con nessuno, se il presidente Mattarella vuole capire cosa ho fatto e cosa farò sono a disposizione" ha detto il ministro dell'Interno, sottolineando: "non ho niente da chiarire". "Nessuno mi farà cambiare idea sul fatto che la lotta ai trafficanti di uomini per me è una priorità del Paese" ha osservato ancora Salvini.

Da oltre 24 ore la Procura di Trapani lavora quasi ininterrottamente all'inchiesta sulle tensioni che si sono registrate a bordo della nave. Niente dichiarazioni ufficiali, al momento, ma qualcosa filtra dalla Procura: "Noi agiamo solo sugli atti giudiziari e non su spinte politiche", dicono i pm sottovoce. I due indagati, il sudanese Ibrahim Bushara e il ghanese Hamid Ibrahim, sono accusati di violenza privata aggravata e continuata in concorso. E, al momento, non sono previste emissioni di fermi. Gli inquirenti stanno anche cercando riscontri, come succede dopo ogni sbarco, sulla presenza di eventuali scafisti.

Sul caso Diciotti in mattinata è intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio, schierandosi con il Presidente della Repubblica. "Rispettiamo la decisione del Presidente Mattarella" ha detto il capo grillino intervistato da 'Agorà, su Rai3, sottolineando che "servono procedure più veloci quando ci sono situazioni del genere". "L'intervento del Presidente è stato d'obbligo per far sbarcare i migranti - ha affermato Di Maio -. Ma una cosa deve essere chiara: l'Italia deve farsi rispettare e perseguire chi si comporta in questo modo. La competenza è della magistratura ma ci deve essere un messaggio chiaro ai cittadini che si aspettano che la giustizia trionfi sempre".

Che Matteo Salvini abbia "esagerato o meno, non me ne frega niente..." ha poi proseguito Di Maio commentando i rapporti tra il Viminale e il Colle. "La cosa importante è che con l'intervento del Presidente Mattarella si è sbloccata la situazione", ha sottolineato Di Maio.

Sul caso Diciotti si è fatta sentire anche l'Associazione Nazionale Magistrati. "Seguiamo con grande attenzione i possibili risvolti giudiziari connessi alla vicenda della nave Diciotti - scrive in una nota il presidente di Anm, Francesco Minisci - e chiediamo che il lavoro dei magistrati della Procura di Trapani venga lasciato proseguire senza interferenze". "Per questo motivo - sottolinea - ogni richiesta di adozione di provvedimenti dell'autorità giudiziaria, da chiunque provenga, risulta ingiustificata e non in linea con i principi di autonomia e indipendenza fissati dalla Costituzione, cui tutti devono attenersi".

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