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5S e Lega ci riprovano

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30 maggio 2018 | 06.48
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Carlo Cottarelli è salito al Colle per un nuovo incontro: Mr. spending review dovrebbe consegnare la lista dei ministri, anche se il percorso è molto accidentato per la mancanza dei numeri necessari in Parlamento. Il Quirinale ieri ha smentito le voci secondo cui il premier incaricato sarebbe pronto a rimettere il mandato nelle mani di Sergio Mattarella. Tuttavia nei corridoi di Camera e Senato si rafforza la voce secondo cui il 'governo neutrale' voluto dal Colle possa cadere in Aula, impallinato dai voti contrari. E come sempre capita nei momenti di grande incertezza, circolano varie indiscrezioni sui futuri scenari politici.

La giornata di oggi si annuncia quindi cruciale in quanto molti interrogativi potrebbero trovare risposta. O con la nascita del governo Cottarelli destinato a portare il Paese alle urne in autunno o all'inizio del prossimo anno. O addirittura cercando di riportare in auge la possibilità di un esecutivo politico M5S-Lega, visti i toni meno duri usati ieri da Luigi Di Maio e Matteo Salvini nei confronti di Mattarella e ambasciatori come Giancarlo Giorgetti che sarebbero in azione per riannodare il dialogo. O, infine, arrivando allo scioglimento delle Camere, per votare entro i successivi e necessari 60 giorni, vale a dire il 29 luglio.

COTTARELLI - Dal Colle, al termine dell'incontro avvenuto ieri tra il Presidente della Repubblica e Cottarelli, hanno fatto sapere che l'economista avrebbe semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati al 'sudoku' della squadra di Palazzo Chigi. E' lo stesso presidente del Consiglio incaricato ad averlo sottolinearlo: "Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri". Effettivamente trovare persone disposte a sedersi su un dicastero per poche settimane, esposte a un clima da dura e prolungata campagna elettorale, non è facile. Senza dimenticare le difficoltà per individuare con quali procedure procrastinare lo scioglimento delle Camere di qualche settimana, con un governo sfiduciato, per consentire un voto dopo agosto come annunciato ieri da Cottarelli.

M5S-LEGA BIS - Gli ultimi rumors raccolti in queste ore, scommettono invece, come in un grande Gioco dell'oca, che si possa tornare alla casella zero, ovvero all'ipotesi di un governo politico, ancora una volta targato M5S-Lega. Alcuni boatos parlano di un incontro tra Di Maio e Salvini per ribadire l'intesa e fare muro al tecnico Cottarelli: si tratterebbe dell'ultimo tentativo dell'asse M5S-Lega per uscire dall'impasse attuale e scongiurare un voto anticipato. I contatti tra le due forze politiche sarebbero costanti e, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti parlamentari M5S, si starebbe lavorando alla riproposizione dello schema (già sottoposto al Quirinale) che vede il prof. Giuseppe Conte nelle vesti di premier di un governo politico sostenuto da M5S e Lega, ma, ovviamente, questa volta senza Paolo Savona all'Economia. Al momento si tratterebbe di una speranza coltivata in casa 5 Stelle e confermata dalle parole di Di Maio a Napoli, che ha frenato sull'impeachment e si è detto pronto a "collaborare col Capo dello Stato" per trovare una soluzione alla crisi.

VOTO- Intanto ieri hanno iniziato a rincorrersi le voci di un precipitare della situazione, di una possibile rinuncia dell'ex commissario alla spending review e di un ritorno alle urne in piena estate, il 29 luglio, corroborate da una propensione al voto immediato manifestata anche dal Pd. "Se c'è l'accordo si può fare - aveva commentato il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci - evidentemente dopo la fiducia deve esserci lo scioglimento delle Camere, se si vuole arrivare al voto entro la fine di luglio" e per gli elettori esteri "il governo può fare un decreto". Ipotesi avvalorata anche dal leader del M5S. "Voto a luglio? Per me va bene, bisogna votare il prima possibile", aveva sostenuto Di Maio, parlando con i giornalisti prima di lasciare la Camera. Ad ogni modo, aveva sottolineato il capo politico grillino, "decide il Presidente della Repubblica".

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