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Berlusconi tifa per governo del presidente

(Afp) - AFP
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24 aprile 2018 | 20.09
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Dal 4 marzo va ripetendo come un mantra che l'Italia ha bisogno di stabilità, non di nuove elezioni e di un governo per le urgenze del Paese con tutte le forze responsabili, a cominciare dal Pd. Silvio Berlusconi lo ha detto ufficialmente a Sergio Mattarella il 5 aprile, in occasione delle prime consultazioni al Colle, lo ha ribadito durante l'esplorazione dell'azzurra Elisabetta Alberti Casellati e lo ha ripetuto anche oggi in Friuli Venezia Giulia, dove resterà fino a sabato per tentare il bis del Molise alle regionali di domenica.

"Cercherò di dire a tutti: smettiamola di guardarci di sbieco l'uno con l'altro...'', è l'appello lanciato dal Cav a Pordenone, prima tappa del suo tour elettorale in terra friulana. Il leader azzurro torna ad attaccare i Cinque stelle per la conventio ad excludendum ai danni di Fi e ne approfitta per vestire ancora una volta i panni del 'responsabile' e fare un discorso che a tutti richiama in mente l'esigenza di arrivare a un 'governo del presidente', una sorta di esecutivo di pacificazione nazionale: ''E' successo che per arrivare alla composizione di un governo qualcuno ha detto 'io con questi 4 milioni e mezzo di italiani che hanno votato Fi non voglio nemmeno sedermi a un tavolo...'. Credo che queste cose in un Paese democratico - avverte - non debbano proprio esistere".

"Ci deve essere il rispetto di tutti verso tutti. Credo che la democrazia - sottolinea l'ex premier - significhi che non ci siano differenze tra gli uni e gli altri, ma tutti insieme dobbiamo pensare alla pace e alla prosperità del nostro paese". Poi rivolge parole di elogio verso Sergio Mattarella, confidando nella sua saggezza ed equilibrio: ''Abbiamo un presidente della Repubblica che sa quello che fa''. Un nuovo attestato pubblico di stima nei confronti del capo dello Stato, dal forte significato politico. Che, agli occhi degli azzurri e degli alleati, Lega e Fdi, vale come una chiara allusione al governissimo con tutti dentro come unica via di uscita in caso di fallimento dell'intesa M5S-Pd.

Per Berlusconi a Pordenone c'è stato un bagno di folla ma anche la contestazione di un uomo che ha lanciato un uovo verso il Cav senza colpirlo. Per bocca del senatore Stefano Mallegni è arrivata la ''piena solidarietà" di Fi: ''Questo è purtroppo il risultato di una campagna di odio e invidia nei confronti del nostro leader. I cattivi maestri sono sempre pronti a dare i cattivi esempi". "Il gesto a danno del presidente - avverte Mallegni - è antidemocratico e vile allo stesso tempo. Non è questa la politica di cui ha bisogno il nostro Paese. Non sarà certo un uovo a far fare un passo indietro a Forza Italia".

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