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Il tesoriere M5S con la terza media

(Facebook /Sergio Battelli)
(Facebook /Sergio Battelli)
30 marzo 2018 | 13.20
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Ligure, nemmeno 36 anni, dieci dei quali passati come commesso in un negozio di articoli per animali e cinque in Parlamento come portavoce dei cittadini M5S. Sergio Battelli, classe 1982 e al secondo mandato alla Camera è il nuovo 'caso' salito all'onore delle cronache nazionali, dopo una legislatura passata più o meno sotto silenzio. Il motivo? Un diploma di terza media e un curriculum che, almeno per alcuni, sembra essere non esattamente in linea con il ruolo che lo vede fresco di nomina, e cioè quello di tesoriere del primo partito italiano, che si troverà a gestire oltre 13 milioni di euro di fondi pubblici messi a disposizione ogni anno alla Camera. Una cifra notevole - più di 65 milioni di euro in 5 anni - per gestire la quale, ha assicurato Battelli in una recente intervista al Corriere della Sera, c'è già "un gruppo di funzionari che mi aiuterà a garantire la massima trasparenza e in più sto assumendo nello staff amministrativo una persona molto qualificata".

Nel curriculum del deputato, la Commissione cultura della Camera come membro dal maggio 2013 al settembre 2014, e quella per le Politiche dell'Unione Europea dal settembre 2014 al marzo 2018. Nel mezzo, la battaglia portata in Parlamento contro il bagarinaggio e il monopolio Siae. Un argomento particolarmente caro a Battelli, che nelle esperienze pre-politiche annovera non a caso anche il ruolo di chitarrista e frontman dei Red Lips, gruppo rock le cui session è possibile ascoltare ancora oggi su Soundcloud e Youtube.

Destino diverso, invece, per i video goliardici che il tesoriere ha postato nel corso degli anni sulla piattaforma e su Facebook, cancellati poco dopo l'elezione e dei quali rimane traccia solo in alcuni screenshot catturati dal blog Nonleggerlo nel 2013: i temi spaziano da "Esperimento della saponetta nel microonde", passando per "Santa Messa in onore del Dio Diana" fino ad approdare alla "Guida all'eiaculazione indotta". Tutto scomparso, in nome dell'Istituzione.

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