E' giallo sulle dimissioni da segretario del Pd di Matteo Renzi in seguito alla sconfitta elettorale. "A noi non risulta", afferma Marco Agnoletti, portavoce del leader dem. Renzi parlerà oggi alle 17 e la prospettiva di un passo indietro appare concreta. Per i dem l'esito delle urne è stata una vera debacle. Il Pd è inchiodato sotto la soglia del 20% mentre dalla prova dei collegi anche il gruppo di governo, che doveva essere la punta di diamante dem alle urne, esce con le ossa rotte.
"Dobbiamo fare una riflessione seria su quello che è successo", ha detto Emanuele Fiano. Il passaggio chiave potrebbe essere quello di un Direzione da convocare a stretto giro per sancire il cambio di pagina 'post voto'. In quel caso, come è già accaduto due volte con Dario Franceschini e Guglielmo Epifani, potrebbe essere l'Assemblea del partito a scegliere la nuova guida.
In attesa delle dichiarazioni del segretario, si moltiplicano le ipotesi. Dalla nottata di ieri, i big del Partito democratico sono in contatto e lo stesso Renzi ha avuto in queste ore una serie di colloqui. Se il leader dem decidesse di fare un passo indietro, il partito potrebbe essere affidato da subito nelle mani di un reggente. In questo caso, al Nazareno circola il nome di Matteo Orfini. In alternativa, i nomi che circolano sono quelli di Lorenzo Guerini o di Maurizio Martina.
Il reggente, comunque, dovrebbe gestire la fase post elettorale per portate il partito velocemente ad aprire una nuova pagina con una Direzione e una Assemblea, dove secondo Statuto è possibile eleggere un segretario che dovrà portare il Pd alla nuova fase congressuale con le primarie.
La minoranza di Andrea Orlando chiede un passo indietro di Renzi e, fino al congresso, non un unico 'reggente' una "gestione unitaria" del Pd, un organismo collegiale in cui siano rappresentate tutte le aree dem.
A spoglio ancora in corso, circolano già i nomi di possibili successori di Renzi: Paolo Gentiloni, Graziano Delrio, Lorenzo Guerini, Nicola Zingaretti fino a un clamoroso ritorno di Walter Veltroni. Il nodo da sciogliere, però, sarà anche quello della linea da tenere da oggi in poi: "Opposizione", è stata l'indicazione di Renzi anche stanotte. Ma stamattina Luigi Di Maio ha annunciato l'intenzione di aprire al dialogo con tutti. Una linea che potrebbe tentate un Pd diverso da quello conosciuto fino a ieri.
Beppe Grillo, di ottimo umore, segue l'evolversi del quadro politico e non risparmia battute al vetriolo quando arriva la notizia, poi smentita, delle dimissioni di Renzi. "Lo abbiamo biodegradato...", afferma soddisfatto tra le risate dei presenti.