Esiste un rischio Italia. La possibilità che dopo le elezioni del 4 marzo ci sia un "governo non operativo" nel nostro Paese spaventa l'Europa. A lanciare l'allarme è stato ieri il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.
"L'Europa si sta preparando a questo scenario", che è quello "peggiore", ha detto, salvo poi, dopo poche ore, correggere il tiro scrivendo su Twitter: "Sono fiducioso che avremo un governo che garantirà all'Italia di rimanere un attore centrale in Europa".
Una precisazione arrivata troppo tardi che non ha rassicurato le Borse europee in calo in chiusura, con Piazza Affari che ha perso più delle altre e lo spread tra Btp-Bund salito a 137 punti.
A rispondere alle dichiarazioni del presidente della Commissione Ue è stato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che ieri, ospite a 'Porta a Porta' prima di partire per Bruxelles, ha detto: "Tranquillizzerò Juncker, ci sarà un governo operativo".
"Io non sono d'accordo - ha aggiunto - sul vedere queste elezioni come un salto nel buio. Certo sarà importante che forze più affidabili, e dal mio punto di vista innanzitutto il centrosinistra, abbiano un ruolo fondamentale per non buttare via i risultati raggiunti" ma, ha assicurato, "non ho paura del baratro".
Poi Gentiloni è tornato oggi, dopo la precisazione via Twitter del presidente della Commissione Ue, a commentare le sue parole chiudendo il caso. "Mi pare che Jean-Claude Juncker - ha detto a margine del prevertice del Pse a Bruxelles - abbia chiarito ieri con la sua dichiarazione la realtà e le sue posizioni".