Un buco da oltre un milione di euro. Più passano le ore, più il caso rimborsopoli nel M5S aumenta di proporzioni. E il buco assomiglierebbe sempre di più a una voragine.
L'importo totale del fondo per il microcredito - al quale i pentastellati indirizzano i propri rimborsi - risulterebbe inferiore alla somma dei bonifici effettuati. Perché? Perché "spesso i bonifici delle restituzioni sono farlocchi", sostiene un ex attivista M5S intervistato dalle Iene, secondo cui "ci sono alcuni parlamentari che dichiarano di aver fatto delle restituzioni e bonifici a favore del fondo per le piccole e medie imprese e invece non è vero".
Insomma i casi di Andrea Cecconi e del senatore Claudio Martelli sarebbero solo la punta dell'iceberg. All'interno del Movimento queste sono ore di fibrillazione. Sulla sorte dei due non c'è alcun dubbio: verranno espulsi come richiesto dal capo politico del M5S, Luigi Di Maio. Ma c'è preoccupazione per gli altri parlamentari che potrebbero essere coinvolti nel caso. Ad alcuni 'sospettati' i vertici del Movimento, in attesa delle carte del Mef, avrebbero chiesto di fornire tutta la documentazione della propria banca controfirmata dal direttore di filiale. E in ogni caso oggi tutti i parlamentari M5S sono stati convocati a Roma per fornire la documentazione dei rimborsi effettuati durante la legislatura in modo da verificare ed eventualmente fugare ogni possibile dubbio sulle rendicontazioni.
"Nulla è semplice, non avete di fronte persone perfette, non è semplice, ma vi assicuro che chi sbaglia qui dentro se ne va fuori, non lo facciamo ministro", ha ribadito in serata il leader dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, aggiungendo: ''C'è una bella canzone che ha vinto Sanremo, 'Non mi avete fatto niente'. Ecco, a noi oggi non ci avete fatto niente".
"E' impressionante quello che sta accadendo coi 5 Stelle. Ci fanno la morale ma si sono trasformati in un'arca di Noè su cui stanno salendo truffatori, scrocconi, riciclati e massoni. Querelatemi se dico il falso", ha commentato il leader del Pd Matteo Renzi a 'Otto e Mezzo'. "Altro che mele marce, Di Maio ha un'ortofrutta", ha aggiunto. Di Maio, ha insistito l'ex presidente del Consiglio, "ricorda Craxi" quando su Mario Chiesa diceva "il 'mariuolo'".