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Strappo nel Pd, minoranza non vota liste

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27 gennaio 2018 | 08.05
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E' durata fino alle 4 del mattino la Direzione del Pd chiamata a votare le liste elettorali. "Una delle esperienze peggiori, una delle esperienze più devastanti dal punto di vista personale", ha ammesso Matteo Renzi al termine di una lunga serie di rinvii andati avanti per tutta la giornata di venerdì.

Alla fine, la minoranza interna non ha votato le liste: "Dopo ore di attesa e una successione di rinvii non abbiamo ricevuto alcun elenco e informazioni di merito sulla proposta", hanno spiegato nella notte Andrea Orlando, Michele Emiliano e Gianni Cuperlo.

Alla fine, è stato Lorenzo Guerini a elencare i candidati principali. Tra i tanti, Renzi, oltre al collegio Senato di Firenze, correrà in Campania e Umbria, Gentiloni a Roma nel collegio e nei listini nelle Marche e in Sicilia, la Boschi nel collegio di Bolzano. Tra le new entry, il portavoce del premier Filippo Sensi, Lucia Annibali (a Parma), Tommaso Nannicini e Giuliano da Empoli.

ORLANDO - "Non mi pare che nella maggioranza del partito ci siano proposte di grande rinnovamento", ha commentato Andrea Orlando, a Catanzaro per l'apertura dell'anno giudiziario, parlando a margine delle liste del Pd approvate stanotte. "I fatti stanno in un'altra direzione - sostiene il Guardasigilli - Tra i nomi che avevamo proposto c'erano giovani ricercatori. Se il tema era scegliere tra le nostre proposte e i giovani c'erano tutte le possibilità di farlo", ha sottolineato il ministro della Giustizia".

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