Disincantati e rassegnati. Gli italiani guardano alla prossima competizione elettorale con un senso di disillusione e frustrazione, certi come sono che dalle urne non uscirà una maggioranza di governo. Oltre i due terzi del Paese - il 73% degli italiani stando all'ultima analisi targata Swg- prevede infatti uno scenario post elettorale d‘impasse. Immagina un quadro politico sospeso e frammentato. Un assetto parlamentare in cui nessuno dei tre attori in campo possiederà i numeri necessari per esprimere un governo stabile e per guidare da solo il Paese.
Gli italiani, stando all'analisi, sembrano ormai aver metabolizzato che quella di marzo sarà solo una tornata elettorale di passaggio. E osservano questo scenario manifestando, da un lato, una sorda rassegnazione; dall'altro, una crescente apprensione.
Per il 60% degli italiani, infatti, la mancanza di una maggioranza di governo stabile potrebbe comportare dei danni alla nostra economia. Non solo. Per il 42% il rischio potrebbe essere quello di rallentare la ripresa in atto, facendo arretrare i barlumi di reviviscenza di questi mesi. Per questo, se a ottobre 2017 solo il 29% degli italiani era favorevole all’ipotesi di una Grosse Koalition, oggi la cifra è salita al 41%. Non si tratta di un’ipotesi abbracciata con agilità, ma di una soluzione 'amara ma necessaria' per il 28% o una scelta 'giusta per dare stabilità al Paese' per il 13% degli elettori.
Più disponibili verso una soluzione di governo di larghe intese sono gli elettori del Pd (64%) e di Forza Italia (52%). Più freddi, invece, gli elettori indecisi o non collocati politicamente (41%). Dato interessante è quello che riguarda gli elettori di Lega e Cinque Stelle. In entrambi i blocchi elettorali di queste due partiti esiste una quota di circa un terzo di elettori che si dimostra non pregiudizialmente contraria a ipotesi di intese tra forze facenti parte di schieramenti differenti.
Si tratta del 38% tra gli elettori della Lega e del 32% tra quelli M5S. La voglia di non perdere l'aggancio con la ripresa economica, la paura delle speculazioni internazionali, la voglia di avere un po' di serenità dopo i lunghi anni dell’affanno e della crisi, spinge le persone (il 41%) ad auspicare la nascita di un governo di larghe intese con l'obiettivo di durare il più possibile e dare stabilità al nostro Paese. Una prospettiva su cui il corpo elettorale è, tuttavia, spaccato: il 38% auspica un governo solo per definire una nuova legge elettorale e tornare subito alle urne.