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Etruria, pm di Arezzo: "Nessuna omissione"

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04 dicembre 2017 | 16.34
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Una lettera al presidente della commissione d'inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini è stata scritta dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi, dopo l'accusa di alcuni componenti di aver omesso parte della verità rispetto al caso Banca Etruria, in particolare rispetto al "presunto status di indagato di Pier Luigi Boschi", ossia il padre della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Maria Elena Boschi.

Il magistrato, secondo quanto viene confermato da fonti della commissione, sottolinea di aver risposto "a tutte le domande che mi sono state formulate senza alcuna reticenza né omissione".

"Non ho nascosto nulla circa la posizione del consigliere Pierluigi Boschi in relazione alle domande che mi venivano poste" scrive il procuratore di Arezzo, rispondendo in merito agli "addebiti gravemente offensivi" attorno a quanto da lui dichiarato alla commissione sul caso Banca Etruria e sullo status di Pier Luigi Boschi.

Il magistrato riporta, a tal proposito, una copia del verbale della commissione. E aggiunge: "Ho anzi chiarito e ribadito che la sua esclusione riguardava il processo per bancarotta attualmente in corso, mentre per gli altri procedimenti, a domanda, ho precisato che non essere imputati non significava non essere indagati. Null'altro mi è stato richiesto in merito".

"Evidenzio altresì - prosegue - che non appena mi sono state fatte domande sull'ipotesi di falso in prospetto, ho chiesto la secretazione dell'audizione in quanto vi sono indagini preliminari sul punto. Le domande in merito hanno riguardato i fatti oggetto di indagine e non, in alcun modo, le persone iscritte nel registro degli indagati. Ho chiarito i punti che mi venivano sollecitati riferendomi ovviamente allo stato delle indagini in corso".

CASINI - "Il senatore Augello mi ha chiesto ieri di accertare l'esistenza di un filone d'indagine nei confronti dei membri del Consiglio di amministrazione di Banca Etruria sulla denuncia di Consob riguardo alle falsificazioni dell'ultimo prospetto per l'emissione di obbligazioni subordinate - scrive in una nota il presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, Pier Ferdinando Casini - La lettera odierna del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo, Roberto Rossi, fornisce una risposta chiara ed esauriente. Tutto il resto afferisce ai giudizi politici che ciascun Gruppo ha il diritto di formulare".

MARCUCCI - Il senatore Pd Andrea Marcucci fa sapere che domani alla ripresa delle audizioni in commissione di inchiesta sulle banche, chiederà "al presidente Casini di riconvocare il procuratore di Arezzo Roberto Rossi".

SIBILIA - Il deputato M5S Carlo Sibilia, in un'intervista all'Huffington Post, annuncia che domani chiederà "che venga desecretata quella parte di audizione in cui si parla del falso in prospetto. Rossi aveva l'obbligo di dire, rispondendo alle mie domande, che Pier Luigi Boschi era indagato". "Se un procuratore viene in commissione - sottolinea - non può farsi tirare le parole con la tenaglia e lui su mia domanda non ha parlato di indagati".

SCONTRO M5S-PD - Sulla vicenda intanto è scontro tra M5S e il Pd. La deputata pentastellata Carla Ruocco va all'attacco dei dem. "E' particolarmente grave - sottolinea - il caso del procuratore di Arezzo Rossi che, soltanto alcuni giorni fa, in commissione Banche si è 'dimenticato' di dire che, nell'ambito della vicenda Banca Etruria, Pier Luigi Boschi è indagato. Una omissione già grave di per sé, aggravata dal fatto - continua - che Rossi era stato consulente di Palazzo Chigi fino al 2015, quando al Governo c'era Renzi. C'è assolutamente bisogno di fare chiarezza - conclude - al fine di diradare i dubbi e di dare risposte certe ai tanti risparmiatori truffati".

Accuse che il Pd respinge. “I 5 Stelle - afferma Franco Vazio, parlamentare dem e componente della Commissione d’inchiesta sulle banche - sono incompetenti e non conoscono regole e leggi. Il pm Rossi in Commissione ha descritto i fatti, i documenti e le ragioni per le quali non è stato chiesto il rinvio a giudizio di Boschi per bancarotta".

"Rossi ha anche spiegato il perché - prosegue l'esponente dem - i crediti deteriorati che sono alla base del crac di Banca Etruria sono datati 2007/2010 quando Boschi non era nel suo Cda e perché Boschi non mai ha dato il via libera all’erogazione di crediti deteriorati, che poi non sono stati rimborsati. Su questo è stato audito il pm Rossi in Commissione Banche. Ai 5 stelle - sottolinea - interessa solo la famiglia Boschi. A noi interessano le famiglie italiane. Noi non facciamo polemiche, pretendiamo la verità. I risparmiatori - conclude - hanno bisogno di questo”.

Non sono solo i 5 Stelle ad andare all'attacco del Pd. Il segretario della Lega Matteo Salvini annuncia: "Come Lega chiederemo un'ispezione in Procura ad Arezzo. Comunque è incredibile, di fronte a questa vicenda, che la Boschi sia ancora al governo".

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