Entra nel vivo il conto alla rovescia per Italia 5 Stelle. A 11 giorni dalla manifestazione di Rimini non si conoscono ancora le regole delle primarie online con cui la base M5S eleggerà il candidato premier. Ma alcuni nodi potrebbero essere sciolti domani, in un video che vedrà protagonisti Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Oggi i due 'leader' del Movimento 5 Stelle hanno postato su Facebook una foto che li ritrae sorridenti, seduti a una scrivania sulla quale è poggiata una coppa con dei cubetti di ghiaccio. "Gelo tra Casaleggio e Grillo. Domani tutti i particolari in un video", è la didascalia ironica del comico genovese, che così allontana le voci sui presunti malumori con il figlio del co-fondatore del Movimento 5 Stelle.
Ad ogni modo, a impensierire i vertici pentastellati è la minaccia di nuovi attacchi hacker a Rousseau. Fattore che potrebbe incidere sulla durata della consultazione online, accorciandone i tempi. "La scelta del modello di voto spetta a Beppe, in base alle possibilità tecnologiche e ai rischi di attacchi informatici", dice all'AdnKronos il deputato Riccardo Fraccaro, che insieme ad Alfonso Bonafede affianca l'attività del Campidoglio. Più che sulle regole del voto la minaccia hacker "potrebbe incidere sui tempi: più stai aperto più è facile che tu possa subire attacchi", sottolinea l'esponente 5 Stelle.
La settimana scorsa lo staff di Rousseau ha introdotto una nuova misura a tutela dei dati sensibili degli iscritti: la doppia verifica con codice inviato sms sul telefono dell'utente. Ma per David Puente, esperto di informatica nonché ex dipendente della Casaleggio Associati, il sistema della doppia verifica - sebbene utile per proteggere i singoli account - non metterà al riparo il sistema da nuove incursioni hacker: "Le falle - spiega Puente all'AdnKronos - sono un'altra cosa. Il primo buco riscontrato riguardava la Sql injection (una tecnica di code injection usata per attaccare applicazioni di gestione dati, ndr), ma gli hacker hanno citato anche altre falle, solo che non sappiamo quali sono".
"So solo che i white hat (i cosiddetti 'hacker buoni') si sono stufati di segnalare questi buchi, dopo il trattamento riservato al primo hacker. Non vogliono sentirsi dire 'ti denunciamo perché ti sei introdotto'", aggiunge il debunker. Ma un voto 'lampo' potrebbe scongiurare o rendere più difficili nuovi attacchi a Rousseau? "A un hacker bastano anche due minuti per agire. Nell'informatica le tempistiche sono velocissime. Se conoscono l'orario di inizio della consultazione, possono comunque provare a introdursi", risponde Puente.