Tempi duri per la Lega Nord sul fronte finanziario. Il partito guidato da Matteo Salvini, in bolletta e costretto a ricorrere agli ammortizzatori sociali per i suoi impiegati, ha chiesto la cassa integrazione straordinaria anche per il 2017. E' quanto emerge dall'ultimo bilancio del Carroccio, che evidenzia un disavanzo di un milione 62mila euro (l'anno precedente il disavanzo d'esercizio era di 2 milioni 725mila euro).
A pesare sulle casse di Via Bellerio - si legge nella relazione sulla gestione firmata dall'amministratore federale Giulio Centemero - è soprattutto l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, che "sta incidendo in maniera significativa sulla gestione del movimento, sia negli aspetti ordinari che in quelli straordinari". Vanno prosciugandosi, inoltre, le disponibilità liquide che dal milione 469mila euro del 2015 passano a poco più di 165mila euro. Il patrimonio netto si attesta a 5 milioni 671mila euro (nel 2015 era pari a 6 milioni 733mila), mentre i debiti lievitano da 1 milione 39mila euro agli attuali 1 milione 569mila.
A fronte di un abbattimento dei costi (da 11 milioni 222mila euro scendono a 4 milioni 328mila) la Lega vede ridursi drasticamente anche i proventi della gestione caratteristica: 3 milioni 353mila euro rispetto agli 8 milioni 295mila del 2015. Un calo legato essenzialmente al crollo delle quote associative annuali (pari a poco più di 8mila euro, mentre nel 2015 si attestavano a circa 880mila euro) e delle contribuzioni da persone fisiche (circa 976mila euro a fronte dei 3 milioni 373mila della precedente gestione).
Ma le dolenti note per la Lega Nord arrivano dalla gestione dei dipendenti, passati da 34 a 29. Dopo aver sottoscritto l'anno scorso, con il ministero del Lavoro e i sindacati, l'accordo relativo alla presentazione della domanda di cassa integrazione per la durata di 12 mesi a decorrere dal 3 aprile 2016, in data 7 aprile 2017 la Lega ha siglato un nuovo accordo "avente come oggetto la proroga di ulteriori 12 mesi della cassa integrazione guadagni atraordinaria per riorganizzazione".
Nella relazione, Centemero ricorda gli sforzi compiuti per mantenere in sesto il Carroccio: "L'esercizio 2016, in continuità rispetto all'esercizio precedente, ha visto l'implementazione di una governance multilivello del movimento basata sulla territorialità e sulla accountability dei centri di spesa e di ricavo. Gli effetti di tale riforma del movimento, iniziati nell'esercizio 2016 - che ha visto più che dimezzare (-61,42%) il proprio disavanzo rispetto all'esercizio 2015 (73,12% in meno rispetto all'esercizio 2014) - proseguiranno anche nell'esercizio successivo", sottolinea l'amministratore.
Per quanto riguarda le risorse derivanti dalla destinazione del 2 per mille, "gli introiti relativi a questo tipo di finanziamento sono stati superiori rispetto all'anno 2015". In particolare per la Lega "sono state effettuate 129.401 opzioni che originano una somma pari a circa euro 1.411.007 di contributi". La regione più generosa è la Lombardia, con 52.307 opzioni, mentre in Sicilia 1.032 persone hanno deciso di destinare il 2 per mille al Carroccio.
Tra i donatori, con 47mila euro l'eurodeputato e vicesegretario federale Lorenzo Fontana si segnala come il benefattore più generoso, seguito dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, a quota 46.250 euro. Il contributo del segretario Salvini si attesta a 36mila euro, mentre dal governatore della Lombardia Roberto Maroni sono arrivati 'solo' 6.900 euro. Manca nella lista il fondatore Umberto Bossi.
Ammontano a 7 milioni 149mila euro le partecipazioni in imprese, ovvero la Pontida Fin Srl - che dopo "una profonda ristrutturazione, è diventata la società di gestione di tutte le proprietà immobiliari del Movimento, nonché nella partecipazione (al 100%) della società MC srl" - e la Fin Group Srl, che "controlla e svolge attività di gestione delle partecipazioni Celticon Srl, in liquidazione, e Media Padania Srl", anch'essa in liquidazione.